Obama bacchetta l'Europa: deve prendere azioni che seguano gli impegni presi nel vertice della fine di giugno per stabilizzare i mercati. Lo afferma - riporta l'agenzia Bloomberg - il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, sottolineando che il presidente Barack Obama è regolarmente aggiornato sulla crisi del debito europea. Il timore è che le difficoltà del Vecchio Continente frenino l'anemica economia americana che, già alle prese con i problemi di bilancio statunitensi, potrebbe scivolare in una nuova recessione. E oggi arriva in Europa uno specialista del Tesoro americano in finanza internazionale, Charles Collins: prima tappa Atene, poi in Italia, per incontrare esponenti dei rispettivi governi e del settore privato.
Intanto la Germania accorre al capezzale della Spagna e la troika Ue-Bce-Fmi, per l'ennesima volta, al quello della Grecia. Il ministro dell'Economia iberico Luis de Guindos incontra il suo collega tedesco Wolfgang Schaüble per discutere del piano di salvataggio delle banche spagnole approvato nell'ultimo Eurogruppo. Mentre la disperata situazione greca sarà al centro dell'incontro fra i rappresentanti dei tre organismi internazionali e il governo di Atene: è improbabile, si dice a Bruxelles alla vigilia dell'incontro, che la prossima tranche di aiuti europei alla Grecia venga pagata prima di settembre. Comunque, dicono alla Commissione in risposta alle voci delle ultime ore su una possibile uscita di Atene dalla moneta unica, «la Grecia deve restare nell'Eurozona».
L'incontro fra i ministri economici di Spagna e Germania si concentrerà sulle garanzie che il governo di Madrid intende fornire per il maxi-prestito fino a 100 miliardi di euro necessario per ricapitalizzare il sistema bancario. Prima di partire per Berlino, de Guindos ha confermato che il suo Paese non ha bisogno di un piano di salvataggio esteso ai conti pubblici nazionali e non limitato alle banche. «Naturalmente, non è necessario», ha detto. In realtà, il governo Rajoy si trova alle prese con un grave peggioramento dei conti nazionali, a cui si aggiungono i rischi di default da parte di molte regioni, dalla Catalogna a Murcia, dalle Canarie alle Baleari. De Guindos ha anche confermato che partirà in novembre la bad bank che assorbirà dalle banche i titoli tossici legati al mercato immobiliare (titoli che potrebbero ammontare a 450 miliardi di euro). Il ministro tedesco Schaüble, che nei vertici europei ricopre il ruolo del «poliziotto buono» lasciando ad Angela Merkel quello del «poliziotto cattivo», ha affermato che aiutare la Spagna è nell'interesse della Germania. «Le cause della crisi in Spagna e in Grecia - ha spiegato - sono totalmente diverse. Inoltre l'economia spagnola è molto più forte, e ha una struttura diversa: il Paese sarà di nuovo in pista al più presto». Nessun commento invece, da parte di Schaüble, sulla possibilità che la Grecia lasci l'Eurozona, come suggerito da un articolo dello Spiegel che ha messo a rumore i mercati nelle ultime ore, secondo cui il Fmi intenderebbe bloccare gli aiuti ad Atene. Né sulla dichiarazione del vice cancelliere Roesler, secondo cui «i greci stanno arrivando alla conclusione che sia più saggio abbandonare l'Eurozona». Dal canto suo, il Fmi rassicura:«Stiamo aiutando la Grecia a superare le sue difficoltà economiche».
Atene, in agosto, deve provvedere al pagamento di 3,1 miliardi di euro, per la maggior parte da restituire alla Bce. Senza la terza tranche di aiuti, sarà in grado di farlo? «Troveremo il modo di assicurare liquidità alla Grecia in agosto», replicano alla Commissione Ue.
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