Salvate i cavalli di Central Park Sfrattati, rischiano il macello

Il sindaco di New York vuole eliminare le tipiche carrozze. Dietro lo spirito animalista si nasconderebbe un favore all'associazione che finanziò la sua campagna elettorale

Salvate i cavalli di Central Park Sfrattati, rischiano il macello

Abbiamo protestato non so più quante volte contro le botticelle romane, trainate da cavalli inadatti e costretti a lavorare nelle ore calde di luglio e agosto, con gli zoccoli che affondano nei sampietrini bollenti e i polmoni nel tanfo umidiccio della capitale. Ricordo di avere suggerito la soluzione scelta ad Alghero su indicazione dell'avvocato Cesare Carboni, grande amante dei cavalli. Nella cittadina sarda, dentro le carrozze si cela un motore elettrico, silenzioso, ecologico e rispettoso del benessere equino. Nulla da fare. La risposta più originale la diede Veltroni, quando, di fronte alle lamentele dei commercianti per le scibale maleodoranti, lasciate dai quadrupedi sulla strada, decise di applicare ai cavalli dei mutandoni, sorte di contenitori con sacche di plastica attaccate alle carrozze. Il decoro tornava così nelle strade romane, assieme al ridicolo in Campidoglio.
Ora è la volta di New York, dove il nuovo sindaco Bill De Blasio ha dichiarato di volere eliminare le carrozze che portano in giro i turisti. Citando le lamentele degli attivisti per i diritti animali il sindaco ha affermato che non sono più adatte ai nostri tempi e le sostituirà con carrozze elettriche vintage, rispettose del benessere animale. Storce il naso la responsabile dei vetturini di New York City, Christina Hansen. «Se il problema riguardasse veramente il benessere dei cavalli, non avremmo avuto problemi a sederci al tavolo con il nuovo sindaco. Lui non sa neanche dove sono le stalle e non è mai venuto a vedere come li trattiamo». E poi lancia una freccia avvelenata. «In realtà si tratta di una faccenda che riguarda potere poltico e soldi».
Voci di corridoio mormorano di un piano che contempla l'acquisto di carrozze moderne costose, date in leasing a determinati proprietari i quali le affitterebbero ai vetturini. «Il fatto» continua la tosta Christine «è che nessuno vorrebbe fare un giro per la vecchia New York dentro una macchina-carrozza, peraltro costosa. Allora gli conviene prendere un taxi».
Altre voci parlano di un piccolo favore che De Blasio dovrebbe ai New Yorkers for Clean Livable, una singolare associazione che lotta per i diritti animali e avrebbe pompato centinaia di migliaia di dollari in un comitato d'azione politica, (New York City Is Not For Sale) nato espressamente per sostenere De Blasio durante le elezioni. Il fatto è che l'associazione dei New Yorker (Nyclass) è stata fondata da Steve Nislick, ex Ceo di proprietà Edison. La vendita delle stalle renderebbe libero l'immobile principale che sembra molto appetito proprio dalla Edison. Secondo il New York Post, Nislick ha donato un'ingente somma di denaro per la campagna elettorale di De Blasio, mentre a dicembre, il sindaco ha partecipato a una raccolta fondi per la Nyclass.

Strano, vero?
E poi che fine farebbero i cavalli? A questo pare De Blasio non abbia pensato o forse, sostiene Christine, non gliene frega niente, mentre i vetturini attuali finanziano la Blue Star Equiculture, un posto dove i cavalli anziani o malati vanno in pensione e muoiono con dignità.
Insomma, più che il benessere dei cavalli a De Blasio starebbero a cuore i profitti di qualcuno, in verdi e profumati dobloni.

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