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Calenda e l'intervento chirurgico: "Sbudellato come un merluzzo..."

Il leader di Azione pare ancora provato dopo l'operazione subita: "Mi hanno messo 150 punti"

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Come annunciato qualche giorno fa dall'Ufficio stampa di Azione, Carlo Calenda è stato sottoposto nei giorni scorsi a un intervento chirurgico, anche se non sono state rese note le cause.

L'intervento chirurgico

Nel comunicato, pubblicato lo scorso mercoledì 15 novembre, si anticipava il fatto che il segretario della compagine politica di centro avrebbe dovuto interrompere ogni attività politico-parlamentare per una decina di giorni, proprio a causa di un'operazione chirurgica programmata da tempo, ma non meglio specificata nella nota.

Dopo qualche giorno di assenza, Carlo Calenda è tornato a parlare, comparendo quest'oggi in video collegamento a Linkiesta Festival al Teatro Parenti di Milano. Una delle prime domande che gli sono state rivolte, ovviamente, riguardava il suo stato di salute dopo l'intervento chirurgico subito nei giorni scorsi."Come sto?" ha replicato il segretario di Azione, "Sto come uno che è stato aperto come un merluzzo. Mi hanno messo 150 punti. Sono ancora un po' provato, ma ci tenevo almeno a dare un saluto", La fase post-operatoria ha ovviamente impedito all'ex dem di partecipare di persona all'evento, come avrebbe desiderato fare. Ciò nonostante, non è voluto mancare all'appuntamento, pur se limitatamente e in video conferenza. "Sono reduce da un intervento in cui praticamente mi hanno sbudellato e non ce la facevo a venire fin lì…", ha ammesso il leader di Azione.

La tutela delle donne

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l'ex dem ha voluto affidare ai suoi social le sue personali riflessioni sul delicato tema di attualità. "La violenza contro le donne non è una violenza come tutte le altre perché nasce da specifiche e ben identificabili cause sociali e culturali", scrive Calenda su Facebook. "In Italia e in UE le donne sono ancora 'figlie di un Dio minore' e sebbene negli ultimi cinquant'anni siano stati fatti passi da gigante, i dati socio-economici dimostrano quanto la strada verso una piena emancipazione sia ancora lunga", aggiunge. "La più grande rivoluzione della storia umana - metà del mondo che per la prima volta si affaccia alla piena libertà e acquisisce la condivisione del potere - determina controrivoluzioni violente. I femminicidi sono anche questo", considera il segretario di Azione. Risulta necessario "ampliare la consapevolezza, non strumentalizzare l'emergenza", spiega in conclusione,"per questo noi di Azione ci batteremo.

Per questo saremo in tutte le piazze che corrispondono a questo messaggio".

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