Continua lo scontro a distanza tra i sindacati Uil e Cgil dopo la denuncia di quanto accaduto davanti ai cancelli dell'ex Ilva la scorsa settimana durante le agitazioni sindacali. Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, è tornato sul tema ai microfoni di Un giorno da pecora, dichiarando che gli è stato riferito "che in un’assemblea della Fiom a un certo punto si sono avvicinati anche alcuni lavoratori con la felpa Uil" e che a quel punto "la reazione di chi era in assemblea, per quel che mi risulta, è stata di avere con loro uno scambio vivace, anche di insulti, ma senza pressioni di alcun genere". Tutto sarebbe nato perché il sindacato Uilm non aveva proclamato lo sciopero quel giorno, a fronte delle dichiarazioni violente dello storico esponente Fiom Franco Grondona, fatte emergere da il Giornale.
Ma il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, da Crotone ha voluto replicare al suo collega, riferendo la discrepanza tra quando è stato a lui raccontato e quanto, invece, sarebbe stato conclamato dai referti ospedalieri dei delegati aggrediti. "Con Landini i rapporti sono buoni, ma ci dovremo chiarire perché lui continua a dire che sulla vicenda Ilva i suoi hanno detto che c'è stata una discussione. Anche animata. Ma se le discussioni animate finiscono con due delegati della Uil ricoverati in ospedale con prognosi da dieci a venti giorni vuol dire che quelle non sono discussioni", ha spiegato Bombardieri, aggiungendo che "o i suoi delegati gli raccontano delle stupidaggini o c'è ancora da approfondire". Questa cosa, ha aggiunto, "va chiarita non solo per il rapporto personale, ma va chiarita per il rapporto fra sigle. Intanto perché non accettiamo intimidazioni da parte di nessuno. E anche perché, forse, probabilmente su Genova ci sarà da fare un approfondimento per capire qual è il ruolo, per esempio, di Lotta Comunista all'interno di quell'azienda e qual è il rapporto di Lotta Comunista con le organizzazioni sindacali".
I fatti denunciati dalla Uilm sono piuttosto gravi, perché ci sarebbe stata una vera e propria "aggressione squadrista", come è stata definita, quando alcuni delegati del sindacato sarebbero stati circondati "prima una ventina, poi più di cento" persone, e picchiati.
Qualche giorno dopo a Uil ha anche tenuto un incontro durante il quale è stato denunciato un "clima di intimidazione che dilaga anche in altre fabbriche genovesi come, ad esempio, Ansaldo" che è, dicono, "intollerabile e mostra quanto stia scadendo un certo modo di fare sindacato e di condurre le vertenze".