Scende in campo il partito dei preti E il centro trema
9 Agosto 2012 - 08:11Avviene in Sicilia. Nessun sacerdote in lista ma candidati scelti nelle parrocchie. Simbolo pronto, nomi quasi. L’obiettivo è attrarre gli scontenti
I cattolici in politica non sono una novità. Ma un movimento di laici cattolici promosso da sacerdoti, pronto a scendere in campo e a debuttare già alle prossime Regionali, questo sì che è un unicum nel panorama politico. E non poteva che nascere in quel laboratorio di idee e sperimentazioni che da sempre è la Sicilia.
Si chiama «UeP», per esteso «Uomini nuovi per una società di uguali e partecipi»,la novità che preoccupa i politici di mestiere siciliani. La situazione, dopo le dimissioni del governatore Raffaele Lombardo, è caotica. Già una decina le candidature,c’è un centro che tra Udc (che vuol sostenere l’autocandidato eurodeputato del Pd e gay dichiarato Rosario Crocetta) e Pid (i centristi dell’ex ministro Saverio Romano) è in frantumi. E in questo quadro nasce questo movimento radicato nelle parrocchie. «Non è il partito dei preti –avverte padre Felice Lupo,anima dell’iniziativa e parroco, a Palermo, della chiesa di Sant’Eugenio Papa-non ci saranno preti in lista, è un movimento che nasce dalla comunità cristiana». L’atto costitutivo e il programma sono stati registrati dal notaio, come racconta il Giornale di Sicilia , il 30 luglio scorso. Il logo, un lupo e un agnello su un prato illuminato da una luce abbagliante e la profezia di Isaia «Il lupo e l’agnello dimoreranno insieme », è stato depositato alla Camera di commercio di Palermo. Le liste sono in progress, si stanno raccogliendo le adesioni, si spera di riuscire a presentarle in tutte le province anche se è corsa contro il tempo, perché la Sicilia potrebbe votare già il 14, o addirittura il 7 ottobre. Comunque, alea iacta est , ildado è tratto. La Chiesa si mobilita oggi per le elezioni siciliane, domani chissà.
«Il “sogno” da realizzare – spiega padre Lupo nella lettera inviata alle parrocchie, ricordando la necessità che “l’attuale confusione e vuoto causati dall’antipolitica non vengano coperti, come sta avvenendo,da movimenti non conformi alla vita buona del Vangelo”– è quello di immettere nella politica attiva laici cattolici impegnati nell’itinerario di formazione permanente alla “Vita buona del Vangelo” e alla “Dottrina sociale della Chiesa”».«UeP»vuol essere un«movimento cattolico completamente autonomo e indipendente da qualsiasi vecchia nomenclatura partitica e con liste provinciali senza nessun vecchio politico a capofila». Stretto il controllo della Chiesa. I «cristiani politici» candidati saranno vagliati dai parroci, dall’assemblea costituente e da un apposito Consiglio dei saggi. Attuali i punti programmatici: tetto agli stipendi dei parlamentari, che dovranno essere ridotti di numero e rinunciare ai privilegi della casta; impegno a lasciare nelle casse del movimento il 33% della retribuzione,da«mettere a disposizione, attraverso il movimento, per la creazione di tre posti di lavoro privato messi a concorso»;trasparenza assoluta; e naturalmente la famiglia. Plaude all’iniziativa dei sacerdoti «Italiani liberi e forti », che in Sicilia candida a governatore Gaspare Sturzo, magistrato pronipote del don Luigi padre del Partito popolare antenato della Dc.
Ma dalla chiesa palermitana impegnata si leva anche qualche voce di dissenso.
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