Scene finte nei documentari della Bbc sulla naturaLa rivelazione dei cameraman

Robert Capa diceva: «Se la foto non è buona, vuol dire che non eri abbastanza vicino». Oppure che non c'eri proprio.
La Bbc alla fine ha dovuto ammetterlo: le loro riprese «impossibili» in molti casi sono «finte», ossia ricostruite ad hoc in spazi protetti. Si sono giustificati dicendo che le «condizioni controllate» alcune volte sono necessarie. A riaccendere le polemiche del 2011, sono state le dichiarazioni di Doug Allan, uno dei cameraman più famosi in questo settore, che ha lavorato con Sir David Attenborough, il «Piero Angela britannico».
Allan ha confessato infatti che le scene che riguardano piccoli animali vengono riprodotte su uno speciale «pet set». E ha spiegato: «Gli animali devono sentirsi in un ambiente sicuro e questo può avvenire solo con una struttura pensata per questo tipo di riprese». La rivelazione, come prevedibile, ha messo non poco in imbarazzo l'emittente televisiva britannica.
Perché non dichiararlo apertamente? Sir Dave sostiene che l'ammissione «rovinerebbe l'atmosfera» ai telespettatori.

Un portavoce ufficiale della Bbc, in ogni caso, è poi intervenuto a precisare che il «controllo» di determinate condizioni è in un certo senso «imposto» per una serie di ragioni, tra le quali anche la volontà di salvaguardare la salute degli animali protagonisti dei filmati, la sicurezza degli stessi operatori che li realizzano e la garanzia di fornire ai telespettatori delle riprese con un elevato livello di accuratezza.

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