Le storie di malagiustizia raccontate dalle vittime al sito web del "Giornale". Scrivici anche la tua: malagiustizia@ilgiornale-web.it. La porteremo al ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri.
Ai primi del 2000 venni condannato penalmente per un certo numero di mesi dal tribunale/appello Cagliari per una bancarotta di una società dove venni coinvolto per la classica leggerezza di liquidatori, ex amministratori ecc. Scontai la condanna con il servizio sostitutivo, soggetto a certi orari e controllato di notte dalla polizia per vedere se ero a casa. Nell'aprile 2009 presentai domanda di riabilitazione. Udienza ottobre 2009, il presidente sentenziò la non riabilitazione poiché, secondo lui, non avevo risarcito il danno.
Presentai ricorso in Cassazione e venne fissata l'udienza per il 14 aprile 2010. Nominai un cassazionista di Firenze. Egli si recò a Roma il 14 aprile 2010 ma giunto colà, dopo attesa, si senti rispondere che l'udienza era rinviata sine die causa troppo lavoro. Ora, a distanza di quasi 4 anni, tutto silenzio. È una vergogna poiché la mia iscrizione all'albo è sospesa e nulla si sa.
È una grande vergogna che il popolo sia trattato a calci nel sedere e non abbia diritto a giustizia. Riuscirò a vedere la fine o creperò prima, visto che sono oltre i 60 e devo continuare a lavorare per mangiare, non avendo pensione?Edoardo Canali
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