Scoppia la pace nella Lega? Bossi va (a sorpresa) a un comizio di Maroni

Il senatur raggiunge l'ex ministro prima di un comizio. Chiede al partito di essere unito e ammonisce: "Chi ha preso i soldi si faccia da parte"

Scoppia la pace nella Lega? Bossi va (a sorpresa) a un comizio di Maroni

Umberto Bossi incontra a sorpresa Roberto Maroni. Il leader leghista arriva al comizio della Lega a Besozzo, in provincia di Varese, dove Maroni si trova per una serie di incontri elettorali in vista delle elezioni amministrative. I due conversano per qualche minuto dietro il palco del comizio.

La visita del senatur è un importante segno di distensione in un momento che vede la Lega sotto accusa e divisa in gruppi e fazioni. Sia Maroni che Bossi, dopo l'incontro, si affrettano a commentare le vicende padane, negando la spaccatura interna al partito.

"La Lega Nord è e rimarrà la Lega Nord", sottolinea Maroni, "l'unico punto fermo nel panorama politico italiano". E a fargli eco è Bossi, che trova i lumbard coesi, "forza politica principale del Paese". Nessuno screzio tra Maroni e Bossi, questa volta. Anzi, il senatur si affretta a dire: "Io voto per il bene della Lega e lui è il bene della Lega". E dice anche la sua estraneità rispetto al dossieraggio ai danni di Maroni, del quale dice di non essere mai stato al corrente. 

"Un pò ci vergognavamo di quello che è accaduto - continua ancora il senatur - ma la gente ha capito, ha capito anche che se qualcosa è andato storto è perchè c’è stato un raggiro".

Maroni trova poi anche il tempo di parlare delle modifiche in atto nel panorama politico, con Pierferdinando Casini che annuncia la nuova compagine e Angelino Alfano che parla di una grande mossa a sorpresa del Pdl, nuova e rivoluzionaria. Maroni boccia l'idea di Casini e mette le mani avanti anche nei confronti del Pdl.

"Casini disfa e fa un nuovo partito e non si sa che partito farà", commenta, sottolineando poi come si dovrà aspettare per vedere se ci sarà la "rivoluzione" annunciata da Alfano. E se quindi poi sarà possibile un dialogo con le nuove formazioni in via di costituzione. Maroni chiosa causticamente: "Per adesso c’è solo confusione".  

Per l'ex ministro il punto di vanto della Lega è la sua "padanità". Il non dover "continuamente cambiare identità o simbolo o nome".

Maroni punta quindi sull'immagine di rottura del suo partito e proprio in questo senso conclude: "Il rilancio è già avvenuto alla serata dell’orgoglio leghista a Bergamo: da lì è ripresa l’attività politica della Lega insieme alle pulizie, unico partito, che stiamo facendo e che continueremo a fare finchè non sarà sistemato tutto".

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