RomaNiente video o foto su social network senza il consenso del diretto interessato. Avviso per gli studenti: se filmate un compagno, magari in un momento difficile o di imbarazzo, e caricate il video su Facebook o su Youtube senza avvertirlo le conseguenze potrebbero essere molto pesanti: sono previste note e sospensioni e nei casi più gravi si potrebbe addirittura finire nel penale.
Nessun bisogno invece per gli istituti di nascondere i quadri finali con i risultati degli scrutini, i voti dei compiti in classe e o quelli delle interrogazioni: si tratta di informazioni a carattere pubblico e dunque devono essere trasparenti. Vanno tutelate però le informazioni sensibili sugli studenti: il loro stato di salute, le loro convinzioni religiose, la condizione economica delle loro famiglie. Se un ragazzo viene esonerato dal pagare la mensa, perchè i suoi genitori appartengono alla fascia più bassa di reddito, l'informazione non va divulgata. Se uno studente affronta una prova in modo differente dagli altri (ad esempio ai dislessici viene consentito l'uso del pc) questo particolare non deve poi apparire sui tabelloni esposti al pubblico.
I ragazzi stanno per tornare a scuola in tutta Italia e il Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, anche in conseguenza delle novità introdotte di recente dal ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, alle quali man mano dovranno adeguarsi tutti gli istituti, ovvero il trasferimento di tutti dati di registri e pagelle on line, ha ritenuto opportuno riportare l'attenzione sulla protezione dei dati personali degli studenti.
Per i nativi digitali I-phone, I-Ipad, smartphone, tablet, con soddisfazione di tutti gli studenti, sono considerati strumenti utili ai fini dell'apprendimento e dunque generalmente ammessi a scuola anche se soltanto ad uso didattico, ad esempio per registrare le lezioni o per consultare e-book. Ogni scuola comunque può decidere in piena autonomia se ad esempio vietare del tutto l'uso dei cellulari quando si è a scuola.
E lecito assegnare temi che trattino argomenti personali? Certamente sì. Ma il docente deve usare particolare cautela nel caso in cui legga in classe un elaborato, rivelando magari così aspetti privati che l'alunno preferisce non divulgare. Nessuna lesione della privacy invece se un genitore filma la recita di suo figlio per rivederla con amici e parenti. Se vuole pubblicare il filmato su un social network però deve chiedere il permesso a tutti quelli che compaiono nel video.
Le informazioni sulle condizioni economiche della famiglia dell'alunno vanno protette: non si può rendere pubblico un eventuale ritardo nel pagamento della retta o della mensa ed ugualmente viene richiesta discrezione sulle esenzioni.
Le scuole che vengono inevitabilmente in possesso di molti dati sensibili devono rendere noto alle famiglie quali notizie vengono raccolte e come le utilizzano. Le famiglie ovviamente hanno il diritto di rettificare o aggiornare le informazioni che li riguardano in possesso della scuola.
I dati degli alunni possono essere trasmessi dietro loro richiesta e comunque con il loro consenso ad aziende pubbliche e private in vista anche del loro orientamento professionale.
Sì alle telecamere anche dentro gli istituti ma devono registrare soltanto in orario di chiusura. Se installate all'esterno devono avere un angolo di visuale limitato e le immagini vanno cancellate dopo 24 ore.