... se arde di passione fa fuoco e fiamme

MilanoDici natura e pensi alle donne, alla natura umana più sfaccettata e più complessa che ci sia. Dici donne e pensi alle parole di Bob Dylan: «Credo che le cose veramente naturali siano i sogni, che la natura non può corrompere». E così si sono mosse le collezioni più belle viste ieri a Milano. A partire da quella di Roberto Cavalli tra fiamme e specchi d'acqua. «La mia donna arde di passione e si muove in sensuali flapper dress, vestiti che attraverso un gioco di spacchi e tagli rivelano un'insinuante femminilità» diceva lo stilista autore di stampe fiammeggianti simbolo di un'energia ritrovata. «Un abito ti può cambiare la vita e un passo agevolato da spacchi e orli danzanti può creare la giusta attitudine», aggiungeva lo stilista. Indimenticabili i suoi giochi Déco elaborati attraverso pizzi e chiffon, piume e cristalli, ricami di farfalle e petali su abiti fatti per vestire forti emozioni. Insomma la vera anima delle donne che per, Antonio Marras hanno una forza straordinaria perché fornita dalla natura come dimostra il best seller «Donne che corrono coi lupi» di Clarissa Pinkola Estés. L'ululato di un lupo e una luna misteriosa fanno scoprire nella collezione del designer di Alghero la magia di una donna che a occhi chiusi riconosce il bello. Sono superlativi i parchwork di ricami, applicazioni di pelliccia, tessuti gessati e incrostazioni di pizzo che trasformano un cappotto over, una giacca boxi o un abito con le pieghe in un pezzo straordinario. Sono bellissimi tutti i vestiti stampati a fiori e foglie e con un gigantesco lupo che ricorda «Il canto di un pastore errante dell'Asia» di Leopardi. La natura della donna Jil Sander si è rivelata ieri addolcita nei fiori dei tessuti agugliati e nei colori pallidi e gessosi fra rosa e acquamarina. Di grande potenza i vestiti in jersey «pizzicati» ad arte perché percorsi da tagli obliqui con il felice risultato di piccoli, deliziosi drappeggi. Insomma un bell'esempio di bravura per uno staff stilistico su cui pesa l'eredità della grande Jil. Nei giovani, del resto, si annidano i talenti più promettenti. Uno di questi è Gabriele Colangelo, in finale per il premio istituito dal gruppo LVMH – il vincitore si conoscerà a maggio – equivalente a una borsa di 300 mila euro. «Speriamo» dice Gabriele facendo sfilare una donna naturalmente sofisticata e affascinata dal visone black cross filettato e tagliato a triangoli per arrivare alla giacca in castorino tagliato e montato con effetto vortice fino ai suoi abiti di organza trasparente laserata a rettangoli. La natura della donna di Aquilano.Rimondi è quella misteriosa descritta nei film di Luchino Visconti come la Charlotte Rampling di «La caduta degli dei». «Una femminilità talvolta dura e spesso frutto di grandi contrasti tra maschile e femminile, luci e ombre» dichiaravano gli stilisti presentando una collezione preziosa e bilanciata fra art Déco e realismo, tessuti maschili laminati addolciti da rose jacquard e abiti sottoveste in organza e velluto panné. La donna immaginata dal siciliano Daniele Carlotta, rapper che ascolta musica funky ma anche Maria Callas, ha due anime, da una parte quella spagnola che ama il flamenco e fa venire in mente Almodovar e dall'altra quella che adora la danza del ventre e si schiera per la pop star M.I.A.

Tutto questo si traduce in alcuni bellissimi pezzi: il bolero in broccato di pelle oro foderato di seta color nude, abiti in seta con stampe che ricordano le maioliche moresche, minidress di chiffon drappeggiati a mano.

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