"Se c'è da ricordare i bei tempi...". La minaccia antifà all'evento per il libro di Ramelli

La presentazione del libro dedicato a Sergio Ramelli è funestata dagli intenti del gruppo estremista genovese: "È solo questione di tempo, e prima o poi, in un modo o nell'altro, verranno sanzionati"

"Se c'è da ricordare i bei tempi...". La minaccia antifà all'evento per il libro di Ramelli
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In Italia tira un'aria inquietante da Sessantotto. Le tensioni sembrano essere le stesse che hanno preceduto i tumulti di una delle stagioni più violente del nostro Paese, pagine che si pensava di aver affidato definitivamente alla storia che tornano, magari evolute e con diversa sensibilità, ma si riaffacciano pericolosamente per sconvolgere l'ordine costituito. I movimenti di estrema sinistra ci sono sempre stati ma da circa 3 anni, da quando a Palazzo Chigi si è insediato un governo di destra, si sono ammantati di antifascismo. Dietro questa "corazza" credono di potersi muovere liberamente, di fare violenza e di mettere a tacere chi non la pensa come loro. Tutto in nome di una supposta democrazia, che dicono di voler tutelare ma in realtà violentano in ogni proclama che viene rilanciato.

Tra le piazze più calde, ieri come ora, sembra stia emergendo Genova, dove il gruppo "Genova Antifascista" imperversa impunemente in città. Solo pochi giorni fa si sono resi autori, con rivendicazione, di un assalto alla targa di Norma Cossetto, studentessa barbaramente uccisa e violentata dai titini. E ora, alla vigilia della presentazione del volume "Sergio Ramelli - Il Coraggio della Libertà", minacciano gli avventori che sabato 27 settembre, a partire dalle 17, si recheranno presso il Bi Bi Service di Genova, in via XX settembre 41 al terzo piano. Lo fanno apertamente, spudoratamente, consci che non ci saranno conseguenze per simili comportamenti.

"A poco più di un anno dalla mobilitazione che ha portato il fascista Roberto Fiore, fondatore di Forza Nuova e Terza Posizione a fuggire da una uscita secondaria del Bi. Bi. Service di via XX Settembre a Genova, e che comunque è costata a molti Compagni denunce e daspo fuori contesto, lo stesso luogo, sabato prossimo dalle ore 17,00 si trasformerà nuovamente in una casa del fascio, ed ospiterà la presentazione di un libro intitolato a Sergio Ramelli", scrivono da Genova Antifascista, facendo riferimento all'evento di presentazione del candidato di Forza Nuova per la Regione Liguria a settembre 2024.

Ma ora la minaccia di Genova Antifascista è orientata a un evento culturale, a una presentazione di un libro incentrato su un ragazzo la cui unica colpa fu quella di criticare le Brigate Rosse in un tema scolastico. Un giovanissimo che venne tradito dall'istituzione scolastica e massacrato di botte a colpi di chiave inglese in testa da un commando di estrema sinistra. "Se c'è da divertirsi e ricordare i bei tempi, sabato ci saremo anche noi. A ribadire che Genova non fa per voi, a Genova, nessuna parata fascista rimarrà senza risposta. A ricordare, a chiunque vi ospiti, che è solo questione di tempo, e prima o poi, in un modo o nell'altro, verranno sanzionati", scrivono dal gruppo rosso genovese. Ai temi di Ramelli, le "sanzioni" invocate da Genova Antifascista erano azioni di lotta armata che le organizzazioni terroristiche ritenevano necessarie per colpire i "nemici di classe" e minare le basi dello Stato.

Erano gambizzazioni, sequestri e omicidi per diffondere la paura tra i rappresentanti del "potere", di delegittimare le istituzioni statali e di fomentare una "guerra civile" che, secondo le teorie di queste frange, avrebbe portato a una rivoluzione armata.

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