Se non fosse che ci sta trascinando in un vicolo cieco, farebbe anche ridere. Pier Luigi Bersani ha preso poco seriamente l'appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a far presto. Che volesse prendersi tutto il tempo necessario per consultare questo e quello, lo aveva detto sin dall'inizio. Che, però, sbracasse consultando anche i suoi vicini di casa, non era proprio nelle cose. Viene quasi il dubbio che, conscio di non riuscire a mettere insieme uno straccio di governo, il leader del Partito democratico si accontenti di fare il "grosso" per una settimana di consultazioni.
"Agenda Bersani: dopo Saviano, già fissati incontri con Littizzetto, Benigni e il commissario Montalbano. Poi riferisce a Fazio". Il tweet di Giuseppe Cruciani la dice lunga sul fuoco incrociato a cui è sottoposto il segretario democrat negli ultimi giorni. Mentre Napolitano non perde occasione per invitarlo a darsi una mossa, Bersani se la prende comoda, incurante del fatto che non solo non riuscirà ad avere una maggioranza in parlamento che gli voti la fiducia, ma che sta rischiando anche l'implosione del partito che nelle ultime ore ha dato segnali di malessere generalizzato. Oggi per esempio, dopo aver incontrato i sindacati, Bersani ha consultato la delegazione di Rete Imprese Italia (alle 12) e la rappresentanza del mondo ambientalista ( alle 13). Alle 15, poi, è stata la volta di don Luigi Ciotti e, alle 15,30, del Forum delle Associazioni giovanili e del Consiglio nazionale degli studenti. Alle 16 è toccato il Consiglio italiano del Movimento europeo, con il Movimento federalista europeo e la Gioventù federalista europea. Nei giorni scorsi la stessa manfrina. Domenica gli incontri a Montecitorio erano iniziati alle 10.30 con i rappresentanti di Confagricoltura, Cia, Copagri, Confcooperative e, alle 11.00, la Coldiretti. Nel pomeriggio il leader del Pd aveva incontrato la Confindustria (alle 16), l'Alleanza delle cooperative italiane (alle 17), Confapi e Confprofessioni (alle 18) e, infine, Abi e Ania (alle 18.30). Un calendario fittissimo. Per vedere un partito confrontarsi con Bersani dobbiamo aspettare domani. Solo allora si inizierà a parlare di politica. "Giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose", commenta con ironia Barbara Lippi, su Twitter, parafrasando i pensieri di Bersani.
"Non so se provare rabbia o pena verso Bersani che prova a inventarsi un governo e che per farlo ha bisogno di consultare Saviano", commenta Gio Maltese. Da Facebook a Twitter gli sfottò per il premier (pre)incaricato si moltiplicano di ora in ora. Prese in giro che non conoscono colore, ma che la dicono lunga della figura barbina che sta portando a casa il Pd. In molti l'hanno già soprannominata la "strategia kamikaze". Con un piccolo particolare che fa notare Jacopo Paoletti: "Bersani sta incontrando veramente la qualunque. Ma non uno che sia seduto in Parlamento a dargli una qualche minima, lontana maggioranza". Sottinteso: anche quando la sinistra "vince" e pretende di governare, non è in grado di farlo. "Giovedì Bersani salirà al Colle - commenta Ghibellino - per ricevere uovo di Pasqua o per dare un governo al paese. Si accettano scommesse". Per il momento, però, le consultazioni non sono ancora finite. Ce n'è davvero per tutti. Tanto che spunta anche l'hashtag #parlaconbersani. "Consultazioni odierne - elenca Alessandro Petritolo - Martufello, Trio Lescano, Francesco Amadori, Capitan Findus, Antonio e Cleopatra". Corrado Morricone arriva in ritardo: "Scusate l'assenza, ero da Bersani". "Dite a bersani che oltre consultazioni vorremmo anche un governo - scrive Emanuele Riccoboni - le persone perdono il lavoro e lui pensa a conflitto d'interessi".
Per oggi Bersani ha finito. Non si sa ancora se andrà a rinfrescarsi in Campo de' Fiori. Magari si concederà una birretta, come è solito fare quando ha dei grattacapi da risolvere. Domani le consultazioni andranno avanti. Programma fitto. "Le consultazioni di domani di Bersani - scherza Roberto Tallei - Alba Parietti, Patrick Lumumba, Den Harrow, Susan Boyle, Vincenza Bono Parrino". In realtà domani (finalmente), il leader piddì si degnerà di incontrare i leader delle forze politiche. Al centrodestra, seconda forza in parlamento, ha già sbattuto la porta in faccia dicendogli che ritiene poco serie le sue richieste. Ai grillini, che gli hanno già più volte ripetuto che non gli voteranno la fiducia, continua a lanciare proposte. Strategia kamikaze, appunto.
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