Se la legge punisce il cane e mai il padrone

Gran Bretagna e Italia, due nazioni cosi diverse e, per certi versi, così simili in queste due storie vere. La nostra apparentemente più cruenta, dura, di quelle che ti fan venire voglia di giustizia sommaria, più commovente, più soft, quella inglese, ma forse ancora più terribile nel giudizio finale.
Lesley Banks aveva 53 anni e viveva sola con il suo Brannigan, un Rottweiler di 10 anni nelle Midland inglesi. Pochi giorni fa Lesley, in modo accidentale, viene morsicata alla mano dal suo cane. Spaventata per le eventuali conseguenze che le autorità sanitarie potrebbero prendere nei confronti di Brannigan, decide di curarsi da sola. Dopo poche ore la febbre, la sudorazione, l'astenia, e il vomito. Lesley resiste ancora per ore, fino a quando un amico la convince a chiamare un medico. Il sanitario arriva tropo tardi e trova una donna morta di setticemia. Evento rarissimo, i batteri, introdotti con il morso, hanno invaso a fondo tutto l'organismo. Ma la storia non è tutta qui. Tre anni fa, il pub dove lavorava Lesley va a fuoco di notte. Brannigan salta sul letto della donna e le prende il braccio, tipico segno che qualcosa non va. Lesley sente il fumo e si getta fuori dalla porta assieme al cane che le ha salvato la vita e, per questo, riceve onorificenze sulla stampa locale. I pochi amici di Lesley partecipano al funerale con un pessimo presentimento. Conoscono la severità della autorità sanitarie inglesi. Provano a fare dichiarazioni alla stampa: «Brannigan era un piccolo grande gigante che non ha mai fatto male a nessuno e ha salvato Lesley che non è andata dal dottore per sdebitarsi con lui».
E ora ci trasferiamo dalle verdi e fresche Midlands all'assolata e afosa Firenze dove un cane, lasciato solo dentro un recinzione, senza acqua né cibo, è stato trovato morto, strangolato dalla sua stessa catena. Le guardie zoofile dell'Enpa si sono mosse dopo una telefonata, recandosi in zona San Donnino dove hanno trovato il cane morto in una posizione grottesca. Salito sulla tettoia del suo riparo, ha tentato di scavalcare la rete, ma la catena lo ha inchiodato, costringendolo a due giorni di agonia. Le guardie stanno cercando il proprietario che probabilmente è in ferie. Sulla carta rischia mesi di galera e sanzioni pecuniare salate. In realtà se la caverà con qualche centinaia d'euro e forse una ramanzina del giudice.

In Gran Bretagna avrebbe provato sul serio le carceri inglesi, poi avrebbe lavorato presso un canile per un paio d'anni e gli sarebbe stato inibito il possesso di animali a vita.
E Brannigan? Come, con dolcezza, dicono gli inglesi, ieri lo «hanno messo a dormire». Noi facciamo troppi sconti, la legge inglese no. Neanche agli eroi.

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