L'altra è più brutta, sconosciuta, e un tantino strabica (anche se pare faccia parte del fascino). Lei è bellissima, in modo quasi impossibile. Lui, inspiegabilmente, ma anche ovviamente, ha tradito lei per l'altra. Irina Shayk, la stangona russa che si credeva immune dalla banalità del tradimento (perché che cosa d'altro un uomo potrebbe cercare, nel corpo di un'altra, che lei non abbia?) ha scoperto che la bellezza non basta.
Non è che non sia mai abbastanza: è proprio che anche quando è più che abbastanza, perfino esagerata, comunque può ritorcersi contro se stessa. Comunque non tiene incollato un uomo. E se non basta una bellezza extraterrestre, figuriamoci una normale: possono rasserenarsi tutte, praticamente. Mettere una pietra sopra alla serenità e allo snobismo di poter alzare le spalle quando si parla di corna, come a dire: non mi toccano. Toccano eccome, invece. Anche alle più belle, anche a quelle che si credevano intoccabili. Certo ci vogliono il coraggio e la sfacciataggine di Cristiano Ronaldo per tradire Irina Shayk (ma del resto non è neanche da tutti averla come fidanzata). Ora il campione miliardario piagnucola, un po' per i malumori col Real e col contratto, un po' perché Irina, pur senza fare ufficialmente una piega, pare se la sia presa parecchio, quando ha scoperto di quella portoghese improbabile che pare uscita da un feuilleton: Rita Pereira, una carriera da coniglietta di Playboy arrivata al piccolo schermo come reginetta di soap opera (con un nome così...) e alle cronache mondiali grazie al flirt con Ronaldo, appunto. Le doti di Rita Pereira sono chiare, soprattutto a Irina Shayk. Così la russa qualche sera fa si è fatta vedere in pubblico accanto al suo Ronaldo in tailleur bianco e senza reggiseno (lei che è famosa come testimonial di lingerie), forse per gentilezza verso i fotografi, ma forse anche per segnare il territorio: e forse anche per replicare alla sensualità spudorata di Rita Pereira. Del resto se se lo chiedono tutti, figuriamoci se non se lo chiede lei, Irina, la cornuta: ma come può essere capitato a me, perfino a me?
Ci si interroga su che cosa voglia ancora Cristiano Ronaldo: soldi, successo, vittorie, adulazione, una fidanzata che tutti gli altri maschi gli invidiano. Una fidanzata che lui tradisce con una sconosciuta in discoteca (di proprietà del calciatore) in Algarve. Rita Pereira che, oltre a essere più vecchia di entrambi, guarda caso, pare piaccia a mamma Dolores (e quale altro nome, del resto, per completare il gossip-dramma portoghese), mentre la glaciale Irina da Emanzelinsk non avrebbe mai convinto la signora Aveiro.
Alla fine non tutti hanno gridato in coro: ma che cosa gli è saltato in mente? Cioè, qualcuno capisce pure Cristiano Ronaldo. Forse tanta bellezza spettacolare è troppo: piace, ma stanca. Inorgoglisce, ma non soddisfa. Si ammira, ma non si assapora davvero. È come certi piatti sofisticati, avranno anche le stelle Michelin ma il risotto della mamma... È come una statua che vuoi guardare, guardare, ma non toccare. E dopo averla esibita come un trofeo inizi a dare un'occhiata in giro, per trovare qualcosa da mettere sotto i denti.
Il risultato è che non basta neanche lei, Irina. Come è capitato a tante altre in passato, da Jacqueline Kennedy a Demi Moore. E le donne forse ne godono, perché una perfezione tanto ostentata non fa simpatia (e perché rosicano di natura). Ma le donne allo stesso tempo si confondono: perché in questo caso il feuilleton è rimasto in sospeso, Ronaldo si è fatto ammaliare dalla sanguigna Rita ma non ha mollato la gelida Irina, anzi. Quindi troppa bellezza stuferà, ma non si abbandona. E allora: Cristiano Ronaldo, che ha avuto e ha tutto, che cosa vuole cercare ancora? Che cosa ha trovato nella discoteca con Rita Pereira? Sensualità, dicono alcuni. Realtà. Svago. Distrazione.
di Eleonora Barbieri
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