Il silenzio assordante su Passera indagato

Nessun esponente di esecutivo e maggioranza chiede conto delle grane del supertecnico. Protestano solo Storace e Idv

Il silenzio assordante su Passera indagato

Roma Alla fine Francesco Stora­ce è esploso su Facebook : «È da stamane che solo La Destra pro­testa. Tutti zitti, Lega compre­sa.... ». Si poteva dire: sarà l’ansia da partita. Ma neppure il Carroc­cio, notoriamente non interessa­to alle sorti calcistiche della Na­zionale, in effetti ieri commenta­va. La notizia dell’indagine aper­ta dalla Procura di Biella sul mini­stro dello Sviluppo economico Corrado Passera per reati fiscali, anticipata dal quotidiano La Stampa , è passata sotto silenzio. Zitti tutti. Nessuna reazione da Pdl, Pd e Udc. Voci di critica e ri­chiesta di chiarimenti arrivano soltanto, appunto, da La Destra e dall’Italia dei valori.

L’entoura­ge del ministro più potente del governo Monti aveva puntualiz­zato sabato che nessuna indagi­ne risultava in corso sul mini­stro. Ma qualora fosse in atto «un accertamento di legalità», sareb­be «del tutto normale per chi ri­copre incarichi di questo livel­lo ». Vero è anche che dalla Procu­ra di Biella non è arrivata nessu­na smentita ai giornali che han­no riportato la notizia. Non smentita uguale conferma, vuo­le la prassi.

Secondo le indiscre­zioni, l’ex amministratore dele­gato di Intesa Sanpaolo è sospet­tato di «dichiarazione fraudolen­ta mediante altri artifici» e di di­chiarazione infedele in merito ad alcune operazioni di arbitrag­gio fiscale internazionale com­piute tra il 2006 e il 2007 da una ex controllata del gruppo Intesa, Biverbanca. Secondo i magistra­ti, Passera deve rispondere in quanto rappresentante firmata­rio della dichiarazione fiscale del 2006. Nel silenzio generale, ci pensa l’Idv a chiedere che il ministro ri­ferisca in Aula, e, in caso non lo faccia, che rassegni le dimissio­ni immediate: «Il ministro Passe­ra venga in Parlamento e chiari­sca in modo convincente la sua posizione. In caso contrario le sue dimissioni sono inevitabili», afferma il vice presidente del gruppo Idv alla Camera Antonio Borghesi. Il dipietrista sottoli­nea come sia il ruolo chiave del superministro tecnico a impor­re un chiarimento in tempi rapi­dissimi: «Il nostro Paese non può avere un ministro che riuni­sce su di sé incarichi tanto rile­vanti indagato.

Chi ricopre quei ruoli delicatissimi deve essere esente dal sospetto di aver truffa­to il fisco per milioni di euro». Storace parla non solo da se­gretario nazionale de La Destra, ma soprattutto da ex ministro che, indagato, a suo tempo nel 2006, si dimise: «Caro ministro Passera - gli si rivolge diretta­mente- ora che lei è indagato per frode fiscale, si dimetterà come feci io sei anni orsono? O non va­le per i tecnici?». Storace fece un passo indietro quando esplose il «Laziogate», l’inchiesta sulla presunta intrusione informati­ca degli­uomini dell’allora gover­natore per svolgere verifiche sul­le firme raccolte da Alessandra Mussolini.

Una vicenda per la quale «di recente l’accusa ha chiesto l’assoluzione», precisa Storace, ricordando le sue dimis­sioni a inizio inchiesta: «Questi ministri sembrano aver compra­to anche l’onore della politica ­scrive

ancora il leader della De­stra su Facebook- Stupisce e indi­gna che non si levi una sola voce a reclamare chiarezza, verità, di­missioni di Corrado Passera, il ministro del governo antievasio­ne indagato per frode fiscale».

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