Silvio scruta i mercati e aspetta il momento per il ritorno in campo

Berlusconi pensa sia ancora presto per sciogliere le riserve: prima vuole studiare l'evolversi della crisi economica

L'ex premier Silvio Berlusconi
L'ex premier Silvio Berlusconi

A forza di sorbirsi ogni giorno consigli e raccomandazioni di questo e di quell'altro, anche Berlusconi - che di solito è paziente al punto di cercare di non contraddire troppo i suoi interlocutori - deve aver perso la calma. Ogni giorno, infatti, era il solito ritornello con uno a consigliargli di ufficializzare la candidatura e un altro a dirgli di staccare la spina al governo per poter andare al voto già a novembre. Non solo in privato, ma pure con interviste pubbliche. Così, ci sta che ad un certo punto il Cavaliere si sia detto: meglio che sparisco una settimana così la spina la stacco io a loro e non li sento più per un po', prendo fiato, rifletto e mi rilasso. Così, almeno, l'ha raccontata a chi l'ha sentito il giorno prima che partisse per Malindi.

D'altra parte, che Berlusconi pensi sia ancora troppo presto per sciogliere riserve e definire certezze non è una novità ed è cosa piuttosto sensata. Perché, spiega Bonaiuti, «lo scenario è ancora troppo incerto». E con tutte queste variabili, gli fa eco la Santanchè, «non ha senso affrettare i tempi». Di qui il fastidio del Cavaliere a sentirsi ripetere ogni giorno il refrain dello «sciogliere la riserva» che - avrà pensato l'ex premier involandosi verso il Kenya - almeno da laggiù «mi risparmierò».

Prima di prendere ogni decisione, infatti, c'è da vedere come si evolverà la crisi dei mercati, se ci sarà bisogno di una nuova manovra correttiva e se l'Italia farà ricorso ai fondi Bce. Senza considerare che oggi nei palazzi delle istituzioni europee sarà quello che chiamano il «supermercoledì». Uno di quei giorni del giudizio che per l'Ue potrebbe essere decisivo. In mattinata, infatti, a Strasburgo Barroso pronuncerà davanti alla plenaria del Parlamento europeo il discorso sullo Stato dell'Unione in cui annuncerà la proposta di supervisione unica della Bce su tutte le oltre seimila banche dell'Eurozona. Mentre un'ora dopo a Karlsruhe la Corte costituzionale tedesca si pronuncerà sulla legittimità dei trattati sul fiscal compact e sull'Esm. In serata, invece, arriveranno dall'Aja i risultati delle elezioni anticipate in Olanda che dovrebbero portare ad un governo più europeista di quello uscente. Insomma, una giornata chiave per capire come si evolverà una crisi che, a seconda di quanto sarà grave, potrebbe in qualche modo dar fiato ai sostenitori della grande coalizione (tra cui il Quirinale).

Ma di fronti aperti ce ne è anche un altro altrettanto decisivo visto che la legge elettorale continua ad essere in alto mare. Anche se ieri in un vertice che si è tenuto a via dell'Umiltà tra Alfano, Verdini, Quagliariello e La Russa si sarebbe fatta più concreta l'idea di creare al Senato un asse in nome del proporzionale che arrivi a mettere insieme anche Lega e Udc. Si vedrà.

Di certo c'è che Berlusconi è dell'idea che per prendere qualunque decisione deve prima aver chiaro «l'evolversi della crisi, quali saranno le regole del gioco e chi sarà l'avversario». Visto che, raccontano autorevoli fonti in casa Pd, l'esito delle primarie non è affatto scontato e una vittoria di Renzi potrebbe far saltare il banco. Inutile quindi, ragionava l'ex premier ieri con chi l'ha sentito al telefono, che «continuino ad insistere affinché mi candidi» perché «farò tutto a tempo debito».

Anche se, spiega la sondaggista Alessandra Ghisleri a KlausCondicio, non c'è alcun dubbio sul fatto che «Berlusconi è l'asso» e che «nessuno nel centrodestra è capace di prendere voti come lui». Per il momento, però, il Cavaliere preferisce limitarsi a lunghe passeggiate al mare con una dieta a base di zuppa di pollo nel resort di Malindi dell'amico Briatore.

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