Silvio seleziona i candidati. E sollecita la lista degli ex An

Alfano chiede a Verdini di dimettersi: stai lavorando contro il Pdl Berlusconi invita La Russa a lanciare un partito di destra con Storace. Gli esclusi dagli ultimi vertici si sentono a rischio sfratto

Silvio seleziona i candidati. E sollecita la lista degli ex An

«Questa volta fa sul serio». C'è chi intona una nota del jingle di Forza Italia, chi si nasconde dietro un sorriso tirato o chi sceglie di mascherare l'agitazione con qualche battuta. Quel che è certo è che i capannelli che si formano in Transatlantico danno l'immagine plastica di un Pdl ormai sull'orlo di una crisi di nervi. Un partito fatto di parlamentari in balia degli eventi, convinti che Silvio Berlusconi sia pronto a salpare per la sua nuova avventura lasciando a terra la maggior parte di loro. E così, il solo fatto di non essere stati «invitati» alle riunioni che si sono tenute ad Arcore venerdì e domenica viene considerato un avviso di sfratto.
Mentre a Roma non si parla d'altro, il Cavaliere passa la giornata ad Arcore, dove probabilmente resterà tutta la settimana a lavorare per la (ri)discesa in campo. Al momento, ancora in agenda per giovedì quando Berlusconi dovrebbe uscire allo scoperto con un messaggio tv. Intanto, però, si sono messe al lavoro le cosiddette colombe: quelli che invitano l'ex premier ad andarci piano, prendere tempo e ponderare ogni mossa. D'altra parte, l'effetto sorpresa è ormai bruciato ed è per questo che c'è chi lo invita ad attendere il ballottaggio tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi. Consigli che arrivano soprattutto da chi vorrebbe evitare una rottura e preferirebbe che il Cavaliere restasse nel Pdl. Berlusconi, però, sul terreno del temporeggiare è un professionista visto che è proprio con questa strategia che è riuscito a minare irrimediabilmente le primarie e dunque difficilmente cadrà nel tranello. Potrebbe darsi qualche altro giorno, certo. Anche perché le questioni legali con cui è alle prese Rocco Crimi sono piuttosto complicate visto che tutti i contratti sono intestati al Pdl. Ma non dovrebbe comunque andare oltre la prossima settimana.
E la misura di quanto l'ex premier stia accelerando sta nella cena in programma stasera con il solito cerchio ristretto nella quale si dovrebbero definire gli ultimi dettagli. Senza contare che ieri sera Berlusconi ha chiamato ad Arcore Ignazio La Russa per cercare di tirare le somme: io faccio Forza Italia, voi lanciate un partito di destra, magari anche con Storace e poi corriamo in coalizione insieme alla Lega ed altre liste civiche. E a quel punto il Pdl resterebbe davvero una bad company dalla quale tutti cercherebbero di scappare. Una decisione gli ex An la prenderanno a breve, visto che un'altra ipotesi è quella di restare in un Pdl deberlusconizzato. Domenica sera Angelino Alfano avrebbe assicurato gli ex An che è sua intenzione rimanere segretario, anche se - si sarebbe concordato - nel caso in cui il Cavaliere strappi davvero sarebbe meglio archiviare le primarie. Come andrà a finire è difficile da prevedere, anche se la tensione tra Alfano e Berlusconi è alle stelle. Al punto che ieri l'ex Guardasigilli avrebbe chiesto le dimissioni di Denis Verdini da coordinatore del Pdl. È inammissibile - è il senso del suo ragionamento - che nel suo ruolo lavori da settimane alla nascita di Forza Italia e alla distruzione del Pdl. Il segnale di quanto i rapporti siano incrinati e di quanto per Alfano - anche lo volesse - sarebbe difficile seguire il Cavaliere.
L'unica certezza è il caos che regna nel partito. Dove tutti si chiedono se faranno parte della cosiddetta Forza Italia 2.0. Berlusconi pare avere le idee chiare e avrebbe per le mani già una lista di nomi: pochi parlamentari fedelissimi e poi nomi che vengono dalla società civile e dall'imprenditoria, persone che non hanno bisogno della politica per portare a casa uno stipendio. Un reclutamento che l'ex premier sta facendo da tempo, puntando soprattutto su quaranta-cinquantenni.

Ecco perché nella sua testa la soluzione migliore sarebbe quella dello spacchettamento Forza Italia, Pdl, Destra più liste civiche. Perché in questo modo sarebbe il partito di via dell'Umiltà a farsi carico di candidare (o mettere alla porta) i parlamentari uscenti.

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