
Proseguono, in diverse forme, i tentativi di vero e proprio boicottaggio contro lo Stato di Israele. Dallo sport all'economia. Dagli allenatori di calcio alla Fiera del Levante. Dopo l'appello di quarantaquattro parlamentari del Pd per impedire agli atleti israeliani di partecipare alle competizioni sportive internazionali, ora è il turno dell'associazione degli allenatori. L'obiettivo è oltre la critica, più che legittima, al governo di Benjamin Netanyahu, ma punta all'ostracizzazione dello Stato Ebraico e dei suoi cittadini. La richiesta, dunque, è quella di uno stop agli israeliani in tutte le gare. A partire proprio dalla sfida che vedrà impegnata la nazionale italiana di calcio contro Israele l'8 settembre, a Debrecen in Ungheria per motivi di sicurezza, valevole per le qualificazioni ai mondiali. Con il ritorno previsto in Italia, a Udine il prossimo 15 ottobre. L'associazione degli allenatori di Calcio (Aiac) parla di "un'azione non solo simbolica, una scelta necessaria, che risponde a un imperativo morale, condivisa da tutto il gruppo dirigente dell'Aiac". "Dopo un primo passaggio all'interno del Consiglio di Presidenza, convocato da Renzo Ulivieri, il Consiglio Direttivo Nazionale dell'Assoallenatori ha deliberato unanimemente di inviare una lettera-appello al Presidente della Figc, Gravina e a tutte le componenti federali, perché il calcio italiano si mobiliti, nel proprio ambito, in favore del popolo palestinese, mettendo sul tavolo la richiesta, da inoltrare a Uefa e Fifa, di sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali", proseguono gli allenatori. Una scelta condivisa, quindi, dal vertice dell'Aiac. Eppure, sono note le posizioni politiche di sinistra del presidente Ulivieri, candidato (non eletto) l'anno scorso alle comunali di San Miniato, la sua città, in una lista di sinistra. Già vicino al Pci, l'ex allenatore, tra le altre, di Napoli e Bologna ha corso nel 2020 alle regionali in Toscana con "Toscana a Sinistra". Mister Ulivieri ha mancato l'elezione di un soffio anche nel 2013 al Senato, dove si era candidato con Sinistra e Libertà. E nel 2018 fece discutere il suo pugno chiuso, mostrato durante le foto di presentazione dell'album di figurine Panini. Ma lui, in riferimento a Israele, ci tiene a precisare: "La politica non c'entra nulla, sono in gioco i sentimenti". Si sono uniti alla richiesta di stop agli israeliani anche i tre vicepresidenti dell'Aiac, Giancarlo Camolese, Pierluigi Vossi e Francesco Perondi. "Il massacro terroristico compiuto da Hamas il 7 ottobre 2023, con oltre un migliaio di vittime innocenti israeliane più la presa di 250 ostaggi, può giustificare la feroce rappresaglia genocida di Israele, che ha fatto decine di migliaia di morti civili palestinesi, fino ad annunciarne la deportazione?", insistono dall'Aiac.
E continuano le polemiche, alla vigilia della campagna elettorale per le regionali in Puglia, sulla decisione della Fiera del Levante di escludere Israele dall'evento fieristico di Bari. Un potenziale colpo all'economia pugliese, dato che lo Stato Ebraico collabora da anni con enti e aziende del territorio nel campo delle tecnologie idriche per combattere la siccità. Un settore in cui Israele è leader mondiale. Danni sottolineati anche dall'ambasciata israeliana. E, dopo le proteste dell'Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), anche Fratelli d'Italia chiede "ufficialmente al presidente della campionaria, Gaetano Frulli, che ha attuato immediatamente la decisione del sindaco Leccese, la revoca del veto a Israele". Anche perché, ricordano da FdI, "alla Fiera non partecipano né i governi, né i partiti dello Stato che viene ospitato, ma i suoi attori economici". Poi il sospetto per una decisione che "ci è apparsa subito una boutade politica per strizzare l'occhio a qualche associazione di sinistra".
Ma il deputato dem pugliese Claudio Stefanazzi non ci sta ed esprime "preoccupazione" per la scelta di escludere le aziende israeliane.Intanto nelle farmacie comunali di Barberino Tavarnelle (Firenze) è stata fermata la vendita di prodotti israeliani. E spesso i farmaci israeliani sono ricercati e innovativi.