Caro Alberto,
l'opposizione fa l'opposizione, quindi è normale che si opponga a tutto quello che di buono e che di meno buono compie la maggioranza, è il suo ruolo ed è il suo mestiere. Non mi stupisce. A meravigliarmi è la vacuità assoluta, che tu stesso abilmente sottolinei con qualche paradosso, delle proposte e dei contenuti offerti all'elettorato da questa sinistra in piena crisi di identità, confusa, smarrita, inconcludente e altresì banderuola.
Non è un problema di oggi e neppure dell'altro ieri. Ormai è da lustri che i progressisti non sanno più chi sono e cosa fanno. Diamo loro un sostegno psicologico, tipo il «bonus psicologo». Sono andati avanti e hanno potuto governare, pur perdendo sistematicamente le elezioni, quindi senza legittimazione popolare, in quanto sono bravi a fare le manovre di palazzo, gli inciuci e gli intrighi. Questa è una loro specialità e, per onestà, ci tocca riconoscerglielo. Tuttavia, anche questo potere si sta erodendo. E le ultime elezioni per il rinnovo delle Camere ce lo hanno dimostrato. Esse non segnano soltanto il trionfo del centrodestra e, in particolare, del partito Fratelli d'Italia, che è rimasto immacolato, non entrando mai a fare parte di esecutivi ibridi, tecnici o con la partecipazione dei radical-chic o dei grillini. Esse rappresentano la prova che gli italiani, popolo sovrano, sono stanchi di determinate pratiche che si erano imposte all'interno dei palazzi, dove ci si spartiva il potere come fosse una torta di compleanno o il panettone, senza tenere conto della volontà dei cittadini, che è stata snobbata dai progressisti.
Ecco perché sono a favore della riforma costituzionale volta ad introdurre il presidenzialismo in Italia, un'assicurazione contro l'indigesta consuetudine a calare i governi dall'alto per farli atterrare direttamente sulle balle degli abitanti della penisola. Naturale che la sinistra si ribelli, insorga, urli allo scandalo, paventando una sorta di recrudescenza fascista, una deriva illiberale. E poi se ne vengono fuori con queste propostine ridicole e grottesche, che non incidono minimamente sulla esistenza di noi comuni mortali, ma che pure per i radical-chic costituiscono ragioni di vita o di morte. Campano su Marte, di sicuro non sul pianeta Terra.
Da qui la guerra ai sostantivi, ai vocaboli, alle titolazioni, ai nomi delle vie, persino delle località, guerra condotta con un accanimento notevole, che pure apprezzeremmo se solo fosse riversato, ad esempio, nelle cause dei lavoratori, degli ultimi, dei poveri, di coloro che campano nelle periferie, ormai abbandonate da
decenni da questa sinistra altezzosa, vana, superficiale e snob. E invece la sinistra ci ciarla solo di astine alle vocali, sfilate gay, utero in affitto, allarme fascismo, patriarcato, mascolinità tossica e fuffa simile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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