Tutte le ossessioni, dopo una decina di mesi di vacanza, sono tornate al loro posto, i fantasmi sono usciti dallo sgabuzzino e gli incubi sono tornati a popolare le notte degli antiberlusconiani. L'esercito degli zombie è stato richiamato in trincea. Berlusconi è tornato e la sinistra ha immediatamente tirato fuori dagli armadi l'abito del livore. Ma c'è anche chi si sfrega le mani: Il Cav è propellente per copie dei giornali, ascolti televisivi, lunghe e moralisteggianti articolesse e sit in della società civile. Il livello di allerta della stampa di sinistra nei confronti della ridiscesa berlusconiana è direttamente proporzionale alla portata elettorale del nuovo progetto politico del Cav.
Repubblica è già in prima linea con la sua multimediale macchina da guerra. Sull'edizione cartacea Andrea Bonanni dipinge un'Europa tremebonda, terrorizzata non dalla crisi economica o dallo spread ma dal ritorno di Berlusconi. Per carità la notizia ha fatto il giro del mondo, ma l'analisi sembra un po' ombelicale. "Un po' increduli e molto preoccupati - scrive il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari - gli europei hanno accolto il ritorno di Berlusconi sul proscenio della politica come fosse quello di un fantasma che si sperava definitivamente esorcizzato". Non solo: "E l'allontanamento di Berlusconi, propiziato dal cordone sanitario in cui lo avevano isolato le cancellerie europee, era stato un passo considerato decisivo per salvare il Paese e con esso la moneta unica". Fantasmi, esorcisimi, isolamento, cordoni sanitari: praticamente un misto tra un film horror e un tso.
Sondaggiì. Il nodo di tutta questa storia e della ridiscesa in campo sono proprio le rilevazioni statistiche. Quel termometro degli umori popolari tanto amato da Silvio Berlusconi sin dai primordi della sua esperienza politica, quel lontano 1994 in cui sguinzagliava Gianni Pilo (l'allora sondaggista di fiducia) a tastare il polso della gente della strada. E sono stati proprio gli ultimi e recentissimi sondaggi - quelli che danno il Pdl berlusconiano al 30 per cento -, ad aver convinto il Cav a provarci ancora una volta. Il terrore serpeggia a Largo Fochetti e Repubblica.it spara subito una bella bombetta: sondaggi nuovi di zecca che provano a sbullonare la nascitura creatura berlusconiana. Il titolo campeggia nell'apertura del sito del giornale diretto da Ezio Mauro: "L'effetto Berlusconi non esiste. Il sondaggio: stessa percentuale con Alfano". I rilevamenti dell'Ipr Marketing raccontano un paesaggio elettorale molto diverso da quello che è finito sul tavolo del fondatore di Forza Italia. Pdl, Lega Nord e gli altri partiti di centro destra, tutti insieme e con Berlusconi candidato premier, avrebbero il 30 per cento dei consensi. Sostituendo Alfano al cavaliere non cambierebbe nulla: sempre il 30 per cento delle preferenze. Grillo sarebbe stabile al 20 per cento e il Partito Democratico davanti a tutti con il 42.
I sondaggi sono volatili e la forbice della variazione è sensibile, si sa. L'unica certezza è che la nuova discesa in campo del Cav ha già messo in moto la macchina da guerra della sinistra e di Repubblica. Ne vedremo delle belle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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