«Mio figlio Francesco proprio oggi avrebbe compiuto 28 anni. Lui non era uno studente ma è rimasto nella Casa dello Studente per aiutare la sua fidanzata, Angela, studentessa di ingegneria morta anche lei sotto le macerie. È stato un grande perchè in un mondo e in un momento così brutto come quello che viviamo ha dato un grande esempio di amore e di altruismo». È la testimonianza, sicuramente la più toccante, al termine del processo per il crollo della Casa dello Studente, della signora Annamaria Cialente, madre di Francesco Esposito, giovane custode della Casa dello Studente, morto insieme ad altri sette giovani nel terremoto del 6 aprile del 2009.
«Se avessero chiuso la casa dello Studente nessun ragazzo sarebbe morto- aggiunge la donna-.
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