Roma - Posta messa in palio dalla Regione Emilia Romagna: 300mila euro. Domanda: fanno più comodo ai terremotati delle tendopoli di Finale e Ferrara o agli organizzatori di sagre dello gnocco fritto e di feste dell’Unità?
D’accordo, messa così la questione può avere un sapore demagogico. E senz’altro l’iniziativa del governatore Vasco Errani ha intenti assai lodevoli: ridurre la produzione di rifiuti non riciclabili e scoraggiare l’uso degli odiosi piatti di plastica usa-e-getta. Ma coi tempi che corrono, soprattutto in Emilia, era inevitabile che finisse nel mirino delle polemiche politiche. Già, perché il bando promosso dalla Regione prevede uno stanziamento di 300mila euro per la «trasformazione di manifestazioni ricreative, sportive, culturali e di valorizzazione territoriale con servizi di ristorazione in iniziative a basso impatto ambientale». Ogni organizzatore può incassare fino a 10mila euro ad evento. Come? Attraverso un sistema di valutazione che assegna punteggi a quelle associazioni promotrici che si impegnino ad usare piatti di coccio e bicchieri di vetro, ad allestire contenitori per la raccolta differenziata nei propri stand, a servire l’acqua del rubinetto in caraffa anziché la minerale in bottiglia di plastica, a servire cibi biologici e a girare a «canili e gattili» gli avanzi alimentari anziché buttarli nell’immondizia. Le associazioni promotrici di feste e sagre che otterranno il punteggio più alto incasseranno il contributo finanziario e potranno fregiarsi del marchio di «Ecofesta» attribuito dalla Regione.
Il termine per inoltrare le domande di partecipazione al bando era il 15 giugno, cioè ieri. Inevitabile che circoli il sospetto che i principali beneficiari della pioggia di contributi saranno il Pd locale e le sue feste estive, che in Emilia-Romagna per storica tradizione vengono organizzate praticamente in ogni comune. E che nei loro ristoranti hanno quasi sempre usato piatti e posate «ecologici», lavati a ciclo continuo dai volontari. «Questa delibera grida vergogna - insorge l’opposizione regionale, nella persona del consigliere Pdl Marco Lombardi - questi atteggiamenti ambientali virtuosi possono entrare a far parte del vivere comune senza la necessità di appositi finanziamenti. Mentre un ulteriore incremento di 300mila euro ai contributi per le popolazioni terremotate potrebbe essere molto più utile».
Qualche giorno fa, durante un question time in assemblea regionale, la consigliera Udc Silvia Noè aveva ufficialmente chiesto alla Giunta di destinare alla ricostruzione post-sisma i 300mila euro per le «ecofeste».
Ma dall’assessore regionale all’Ambiente, Sabina Freda, è arrivato un niet: «Proprio in questo momento di emergenza ridurre l’impatto dei rifiuti è di particolare rilevanza, perché ora l’impiantistica regionale è chiamata a gestire quantitativi aggiuntivi di rifiuti indifferenziati provenienti dalle zone più colpite dal sisma». Le eco-feste dell’Unità sono salve.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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