Elezioni Amministrative 2014

"Socio di Galan". "Tu amico di Orsoni" Il Mose travolge pure la città del santo

Scambi di accuse fra il leghista Bitonci (centrodestra) e il reggente Rossi (Pd), ex vice di Zanonato

Padova - Già prima che si aprissero le paratoie tangentizie del Mose, inondando di imbarazzo il Pd veneto, si era capito che a Padova l'onda d'urto di Matteo Renzi non aveva giovato molto al sindaco reggente Ivo Rossi, successore di Flavio Zanonato e candidato al bis. A fronte di un lusinghiero 41,4% rastrellato dal Pd alle Europee, il vicesceriffo griffato Renzi (anche se il passato bersaniano del neoparlamentare europeo Zanonato pesa) si è dovuto accontentare del 33,8%. Di contro il leghista Massimo Bitonci, parlamentare e già sindaco di Cittadella, era dato per morto insieme con le ampolle usate per il rito caro a Bossi. E invece la sua lista civica è andata benissimo, la Lega ha tenuto botta e il 31,4% che ha raggranellato al primo turno lo tiene in corsa per il ballottaggio di domani.

Rossi parte con circa 3.500 voti di vantaggio, ma il caldo, che potrebbe indurre tanti padovani a preferire una domenica in spiaggia al fastidio dell'appuntamento elettorale, e la Tangentopoli veneta, che ha investito diversi esponenti dell'ex Pdl (l'ex governatore Giancarlo Galan in testa) e dell'attuale Pd (a cominciare dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e dal consigliere regionale Giampietro Marchese) risparmiando però la Lega Nord, potrebbero ribaltare tutto. «Renzi non verrà a Padova - attacca Bitonci - non vuole mettere la faccia vicino a uno come Ivo Rossi, amico di Orsoni. Uno che voleva affidare a Roberto Meneguzzo, ad di Palladio finito in carcere, il project financing dell'ospedale di Padova». Di contro Rossi, pigiando il tasto del sostegno garantito da tutto il centrodestra al candidato leghista, bolla come «disperati» gli attacchi del rivale che «cerca di nascondere l'imbarazzo per la vastità e la profondità del coinvolgimento del centrodestra».

Un bel clima, come si può capire. I programmi? Spazzati via dal ciclone che ha investito il Veneto e sta monopolizzando l'attenzione degli elettori. Su Rossi e su Bitonci si sono ricompattati i classici centrosinistra e centrodestra. Si è aperta la caccia a quei diecimila voti che al primo turno sono andati al Movimento 5 stelle. Bitonci, in particolare, strizza l'occhio ai grillini, che però sono i disertori più probabili delle urne.

Saranno il meteo e il Mose, alla fine, a scegliere il prossimo sindaco di Padova.

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