La tempesta si sta spegnendo e ora si comincia a guardare a Vallettopoli, al caso Sircana e alla libertà di stampa con un sano distacco. I lettori del Giornale continuano a scrivere, lettera dopo lettera, sommergendo scrivanie reali e virtuali Messagi, e-mail, fax: tutto che la tecnologia mette loro a disposizione. Fanno sentire la loro voce e la loro solidarietà.
Egregio Direttore
le esprimo tutta la mia solidarietà circa le critiche ricevute per l'articolo su «vallettopoli». Infatti non è possibile che in Italia la privacy debba essere tutelata solo a senso unico. Se è consentito rendere pubbliche certe dichiarazioni o certi atteggiamenti dei cosiddetti vip, lo deve essere anche nei confronti dei politici che in nessun caso devono considerarsi super partes. Un plauso anche per la Sua ferma e condivisibile replica al «garante» durante la trasmissione Porta a Porta dell'altra sera. Cordialità.
Sergio Guffanti
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Caro Belpietro, direbbe oggi il vecchio Clemenceau: «Il giornalismo! È una cosa troppo seria per affidarla a dei garanti». Pronto a seguirti all'inferno.
Antonio Vellani
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Dalla vicenda vallettopoli emergono due evidenze: l’indignazione a comando di una certa stampa asservita agli interessi della sinistra e il repentino risveglio dal letargo del garante della privacy che, in linea con il pensiero rosso, pontifica e lancia un ipocrita anatema. Costoro sono proprio sicuri di essere ascoltati dalla gente? Io ho qualche perplessità. Una cosa è certa: se la terapia della supposta deve essere somministrata democraticamente ad altri tutto va bene, quando la stessa invece è per sé, gli amici e i furbetti di turno, allora inizia la tiritera dei distinguo (...) A costoro dico solo: «Ma fatemi il piacere!».
Gaetano Castaldo
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Gentile direttore,
ma queste «regole» del Garante riguardo alla pubblicazioni di foto che riguardano la «sfera sessuale» del cittadino italiano non le sembrano, per caso, un po’ ad personam? Osservo anche che proibendo di pubblicare quelle foto, sicuramente banali e noiosissime, il Garante lascia ampio spazio alla fertile fantasia degli italiani a pensare il peggio. Infatti tutti lo stanno già pensando.
Anna Dal Prato
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Egregio direttore, sono esterrefatto, detto con tutta schiettezza: i fatti e le condotte private dei politici che sono eletti addirittura portavoce del nostro governo hanno più che mai interesse pubblico, abbiamo il sacrosanto diritto di sapere se chi ci rappresenta eticamente abbia un’etica o meno. Sono esterrefatto dalla censura improvvisa che è stata imposta... Chissà perché...! Leggo su Libero e il Giornale che le famose foto ci sono! E allora? Qual è il problema? Dimenticavo. È il governo dei Dico questo...
Gianantonio Morabito
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Egregio Direttore,
sono una assidua lettrice de il Giornale sin dalla sua nascita. Ha tutta la mia solidarietà: il suo comportamento è perfetto. Non possono esistere cittadini di serie A e di serie B (se non Z)! Lei, Direttore, ha denunciato il ricatto ai danni della persona, non ha espresso giudizi sul comportamento della persona interessata. Purtroppo, ritengo che con l’avvento di questo governo (la g minuscola è voluta) la libertà, non solo di stampa, abbia subito un grave vulnus tale da essere ridotta ai minimi termini e tutto questo strepitare e darLe addosso sia uno sporco gioco politico per demonizzare il Giornale, quotidiano di grandi idee liberali, al fine di abbattere l’avversario politico ora maggioranza nel paese. Continui così. Con stima.
Luisa Contardi
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Caro Direttore,
ora il suo «Ordine» vuole deferirla: la lobby degli «indipendenti», purtroppo, non poteva sopportare un giornalista veramente libero. C’era da aspettarselo, quindi. Ma non demorda, la maggioranza dei suoi lettori le è vicina e non solo per simpatia, ma perché ha semplicemente ragione. Con simpatia.
Vincenzo De Leo
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Esprimo la mia personale solidarietà al direttore Maurizio Belpietro e alla redazione del quotidiano il Giornale per la censura in atto. «Un Paese che censura è un Paese che ha paura». Distinti saluti.
Michele Luongo
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A proposito delle foto censurate di Sircana, suggerirei, se già non ci avete pensato, di farle pubblicare da giornali stranieri così che tutta Europa possa sapere chi abbiamo al governo. Inoltre sarebbe una forte forma di pressione perché venga tolta questa legge assurda che fa vergognare chi fotografa e non chi come sarebbe logico, fa certe altre cose. Sono favorevole al giornalismo di tipo anglosassone che pubblica tutto ciò di cui viene in possesso. Sta alle persone che occupano posti di rilievo regolarsi di conseguenza. Distinti saluti.
Ivano Lazzeri
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Egregio Dott. Belpietro,
da sempre leggiamo il Giornale da Lei diretto per la professionalità e l'obiettività con cui Lei e i suoi collaboratori riuscite a trattare argomenti che per altri sono solo elemento di scandalo o di vuota ideologia. Non ceda a intimidazioni e continui anche per il futuro ad aggiornarci così come avvenuto finora. Le saremo sempre grati se continuerà la sua linea, perché in questo modo saremo certi di non essere soli e di poter condividere, con tanti altri italiani, le loro idee di libertà e di democrazia.
Enrico e Aurora Dessy
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Esprimo solidarietà al Direttore Belpietro, esempio di libertà.
Lucia Ciampi
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Solidarietà e stima per il Direttore. Forza Belpietro, è questa la strada!
Paola Giovanna Morelli
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Gentile Direttore, desidero esprimere tutta la mia solidarietà con il Suo quotidiano per il modo oltremodo «sporco» usato da questo governo per zittire i giornalisti non di parte. Purtroppo la vera democrazia è un'utopia in questo paese e dovremmo imparare dai tanto odiati Stati Uniti, dove persino un presidente può essere inquisito, come nel caso Clinton e Lewinski. Ci sarebbe da fare un'altra dimostrazione! Cordiali saluti
Ernestina Giusti
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Si è accorto, caro direttore, che a suo favore si sono dichiarati solo giornalisti degni di tale nome, per precedenti professionali, anche se di idee politiche nettamente diverse dalle sue? Giulio Anselmi, Claudio Rinaldi, Barbara Palombelli, malgrado sia in Rutelli, Marco Travaglio, Sandro Curzi e così via, gente che del giornalismo ha fatto un fine, personaggi spesso discussi ma in ogni caso sacerdoti laici della notizia. Contro di lei, caro direttore, ha solo giornalistucoli di partito, pennivendoli da segreteria di fogli con tirature da bollettino parrocchiale, penne e pennicchie di serie B o C, gente che ha rovesciato un celebre proverbio trasformandolo in «parole, non fatti». E invece lei continui a darci i fatti. E magari anche le fotografie di Sircana & compagni.
Gianni Bisio
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Allo squallore non sembra esserci limite inferiore... Sostegno pieno al signor Sircana ma soprattutto al direttore Belpietro. Nessun commento è abbastanza negativo per esprimere quanto la democrazia in Italia sia seriamente in pericolo...
Andrea Paleari
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Volevo esprimere la mia solidarietà nei confronti di Belpietro: abbiamo tutti bisogno di gente come lei che con coraggio ci aiuta a capire. Non si faccia intimidire.
Ivo De Moliner
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Egregio Direttore
non sopporto questa «Italietta» fatta di due pesi e due misure. Condivido il suo modo di fare giornalismo. Buon lavoro.
Lamberto
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Egregio Direttore
non posso che esprimerle la mia solidarietà per un gesto che non mira certo alla sua persona, ma che di certo sconcerta perché mina le fondamenta della democrazia così come sino ad oggi abbiamo potuto goderne. Mi auguro che la solerzia che hanno avuto nel condannare il suo operato possano averla anche per ristabilire i diritti per cui ci siamo battuti sino ad oggi, e che sempre più spesso sono calpestati.
Luciano Cavaliere
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Ha fatto bene a pubblicare il contenuto dell'intercettazione telefonica di «Vallettopoli» che coinvolgeva il signor Sircana. Non ci devono essere censure e il pubblico ha il diritto di sapere. Ognuno poi si fa la sua opinione. Queste prese di posizione da parte della sinistra quando i fatti riguardano un loro uomo non mi sorprendono e d'altra parte i giornali di sinistra hanno fatto anche di peggio quando ad essere «coinvolti» erano persone vicine all'entourage di Silvio Berlusconi o del centrodestra in generale. Quindi signor Belpietro vada avanti sereno. Lei ha tutta la stima e l'apprezzamento delle persone di buon senso (e sono la maggioranza in Italia). Chi fa il giornalista ha il dovere di informare nel bene o nel male...
Agostino Manca
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Caro Direttore,
le esprimo la mia solidarietà ed appoggio. Continui a difendere la libertà in questo Paese.
Antonio Merolli
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Caro Direttore,
voglio esprimerle la mia solidarietà per gli attacchi e le intimidazioni rivolti in queste ore contro la Sua persona ed il Suo giornale. Quando organi dello Stato ed Ordini professionali colpiscono «con mano tanto pesante e sbilanciata», per usare le parole di Gabriele Cagliari, ogni cittadino deve percepire una minaccia reale e presente alla propria libertà. Sgomenta vedere quanti indegni censori reclamino il privilegio di scagliare contro di Lei la prima pietra. La fermezza con cui Lei ha motivato e difeso le Sue scelte le fa onore e le guadagna tutta la mia stima.
Gabriella Ferrari
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Egregio Direttore,
nell'esprimerle la mia solidarietà per gli attacchi mossi contro di Lei successivamente alla pubblicazione delle intercettazioni desidero chiederle di andare avanti e portare le sue idee fino in fondo; i lettori sono al suo fianco. Vada avanti!
Marcello Lo Blanco
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Egregio Direttore,
le volevo esprimere tutta la mia solidarietà per l'assurda vicenda che La vede, Suo malgrado, protagonista. Siamo di fronte all'ennesima dimostrazione come in Italia ci siano due pesi e due misure in tutti i campi. Cordiali saluti.
Paolo
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Avanti con coraggio, difendere la libertà innanzitutto...
Giampaolo De Santi
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Caro Belpietro,
da cittadino leale e rispettoso delle regole, desidero solo esprimerti tutta la mia solidarietà in questa vergognosa vicenda che vorrebbe solo travolgere e distruggere chi, come te, ha solo il «difetto» di parlare chiaro e alla luce del sole. Sono a disposizione per eventuali iniziative. Con stima e ammirazione.
Roberto Savioli
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Dottor Belpietro, le sue parole saranno una goccia nell'oceano, e probabilmente tra poco tempo verrà «insabbiato» tutto, ma grazie per la coerenza che la contraddistingue e contraddistingue il Suo giornale. In tanti siamo con Lei e con la verità.
Paola Martorelli
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Tutta la mia solidarietà, continui sempre così. Cordiali saluti.
Giulia Colosi
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Hai ragione su tutta la linea. Anche quelli che prima ti attaccavano, sono ora in profondo imbarazzo. Abbasso la censura di regime.
Loris Berzigotti
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Condivido il Suo modo di fare informazione e trovo vergognose per il nostro Paese le misure adottate dal Garante e dall'Ordine dei giornalisti. Non si lasci imbavagliare!
Sandra Magnani
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Caro direttore, esprimo tutta la mia indignazione e quella di molti amici e, insieme, tutta la mia solidarietà. Non ne possiamo più di doppiopesismi e doppie verità. Credo che l'Italia, in questo momento più che mai, abbia bisogno di chiarezza e Lei ha la possibilità di farla. Cordialità.
Mauro Biagi
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Ho appena terminato di leggere il suo editoriale su il Giornale e vorrei semplicemente esprimerLe tutta la mia solidarietà. Grazie per il Suo lavoro e per quello di tutti i giornalisti del quotidiano da lei diretto.
Gabriella Sisto
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Se pubblica le foto di Sircana le danno una multa? Proponga una colletta tra i lettori del Giornale. La paghiamo noi la multa!
Pierluigi Diano
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Si aggiorni direttore: «O tutti o nessuno» è cambiato, ora è: «Non tutti ma meno uno». Auguri.
Emilio Cocconcelli
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Complimenti direttore, non si faccia intimidire. E i signori censori si devono ricordare che le idee non si fermano e nemmeno le fotografie; c'è sempre internet!
Alessandro Valente
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La mia più totale solidarietà al Direttore Belpietro. Coraggio, dalla nostra abbiamo la «forza della ragione» come diceva l'indimenticabile Oriana Fallaci.
Paolo Launa
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Innanzitutto grande solidarietà al nostro Direttore Belpietro preso di mira dai nostri cari amici «vicini e lontani». Solo perché ha adempiuto ad un suo preciso diritto-dovere nell'assolvimento dei compiti propri di un onesto e professionale giornalista, solo perché le notizie diffuse sul suo giornale (ma anche giornale nostro) hanno toccato preziosi «gangli» dell'establishment di sinistra, sembra debba essere messo alla gogna «a prescindere» (come avrebbe detto il nostro compianto Totò). Siamo stufi di questa storia di pallettopoli (con la p e non con la v). L'arroganza dei signori di sinistra ha superato ogni limite della decenza e del buonsenso (qualora ne abbiano mai avuto).
Attilio Gambino
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