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Fiumi di miliardi: così Soros ingrassa le casse della sinistra

Dal 2000 ad oggi il magnate nato a Budapest ha stanziato 21 miliardi di dollari tra partiti e lobby: il più grande bancomat per cause politiche al mondo

Fiumi di miliardi: così Soros ingrassa le casse della sinistra

L’impero non profit di George Soros è il più grande bancomat per le cause politiche della sinistra al mondo. Il report firmato dal Capital Research Center non lascia spazio a dubbi: dal 2000 ad oggi il magnate nato a Budapest ha stanziato 21 miliardi di dollari tra partiti politici, fondazioni private e ong. Ma non si tratta esattamente di una sorpresa: il novantaduenne non ha mai nascosto l’obiettivo di utilizzare la sua enorme ricchezza – guadagnata nei mercati capitalisti – per riprogettare il Paese a sua immagine e somiglianza. Anche se la sua “macchina” è attiva in tutto il mondo.

Gli investimenti di Soros per la sinistra

Come evidenziato da Libero, le organizzazioni di Soros nel corso del 2021 hanno versato la bellezza di 2,7 miliardi di dollari alla galassia di sinistra racchiusa nell’Open Society Network. La maggior parte di questo denaro sarebbe finita nella casse dei gruppi “dark money”, ovvero con caratteristiche fiscali che li rendono irrintracciabili. Riflettori accesi in particolare sull’Open Society Policy Center gestito dal noto avvocato Tom Perriello: erogati 577 milioni di dollari in sovvenzioni nel giro di dodici mesi.

La macchina di Soros è tenuta in piedi dalla Arabella Advisors, società di consulenza filantropica che convoglia denaro verso ong e personaggi che “sostengono l’advocacy politica sui cambiamenti strutturali”. In altre parole, ad attivisti professionisti che spingono le politiche della sinistra ed eleggono democratici in nome della “charity”. Entrando nel dettagli, Arabella Advisors gestisce cinque organizzazioni non profit e diversi investimenti sono stati mirati al sostegno dei candidati dem per le elezioni di miterm, per la precisione 128 milioni di dollari. E ancora, soldi destinati a progetti di opinion making di sinistra o all’Electoral Justice Project, la macchina per l’affluenza alle urne di Black Lives Matter.

Come ben sappiamo, l’organizzazione di Soros è attiva anche in altri Paesi: il grande progetto è sostenere la sinistra di tutto il mondo, Italia compresa. I soldi del magnate ungherese naturalizzato americano sono stati utilizzati per le campagne di +Europa e per piani di sostegno dell’accoglienza e dei migranti. Prima dell’entrata in vigore dello “Spazzacorrotti”, versava al partito oboli per circa 200 mila euro. Ora, invece, i soldi arrivano lo stesso sui conti dei singoli candidati. Ma i numeri non sono noti.

Raggiunto dal Corriere della Sera, Benedetto Della Vedova ha ammesso di aver ricevuto 312 mila euro di contributi elettorali da parte di Soros: "Agli altri sono andate cifre equivalenti. Io, comunque, ero candidato in cinque circoscrizioni". L'esponente di +Europa ha ribadito di aver incontrato più volte Soros: "Non ci ha mai chiesto nulla. Il suo è un contributo ideale. Sono note le sue battaglie, che sono le nostre.

Ha deciso di spendere la parte finale della sua vita dando contributi a forze che combattono per le sue idee, dall’immigrazione all’antiproibizionismo, alla democrazia".

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