Soumahoro in carcere, le vacanze del Pd e la piroetta di Travaglio: ecco il podio dei peggiori

Disconosciuto dalla sinistra, il deputato con gli Stivali si fa un partito tutto suo. I dem in gita in Albania contro i rimpatri dei clandestini. La brutta prima pagina del Fatto. Ecco il peggio della settimana

Soumahoro in carcere, le vacanze del Pd e la piroetta di Travaglio: ecco il podio dei peggiori
00:00 00:00

Al terzo posto sul podio dei peggiori, questa settimana, mettiamo il deputato con gli stivali, Aboubakar Soumahoro, finito nel Misto dopo gli scandali che hanno travolto le cooperative gestite da moglie e suocera. Scaricato da quella sinistra che lo aveva portato in parlamento come un messia, si è fondato un partito tutto suo per poter correre alle elezioni europee e portarsi a casa uno scranno a Strasburgo. Non che sentissimo il bisogno dell'ennesimo cespuglio, ognuno è libero di fare quello che meglio crede: saranno, infatti, gli elettori a decidere del suo destino. L'obiettivo di Italia plurale, questo il nome del nuovo partito, è "difendere gli sfruttati e gli umiliati ed è contro l'islamofobia e l'onda nera di questo governo". E cosa ha fatto Abou, come prima mossa politica, per difendere "gli sfruttati e gli umiliati"? Nel goffo tentativo di far parlare di sé, ha fatto visita in carcere a Baby Gang, rapper di origine marocchina condannato in primo grado a 5 anni e due mesi per una sparatoria avvenuta nel centro di Milano nel 2022. E dire che il cantante non avrebbe nemmeno dovuto trovarsi in carcere visto che la condanna gli era stata trasformata in arresti domiciliari. Domiciliari che Baby Gang ha puntualmente violato. Ora viene da chiederci: ma con tutte le persone a cui avrebbe potuto portare la propria solidarietà, Soumahoro doveva proprio a scegliersi un detenuto che non solo i magistrati hanno definito "socialmente pericoloso" ma che non ha nemmeno mai pentito di quanto ha combinato.

Al secondo posto si piazza il gruppo vacanze del Partito democratico che nei giorni scorsi ha fatto una capatina in Albania per inscenare una inutile pantomima contro il governo. Nel mirino hanno messo i due centri per migranti previsti dall'accordo che il premier Giorgia Meloni ha stretto col primo ministro Edi Rama. "Questo è un lager - ha sentenziato Matteo Orfini - qui saranno deportate persone che non hanno commesso alcun reato, che verranno detenute qui e poi riportate nel nostro Paese". Già perché la sinistra italiana, fan sfegatata delle frontiere aperte, è persino contraria a rimpatriare i clandestini. Di fatto è rimasta da sola a professare la dottrina dell'accoglienza indiscriminata. A Bruxelles, infatti, un gruppo di quindici Paesi ha chiesto alla Commissione Ue di trovare soluzioni per trasferire i migranti in Paesi terzi, citando a esempio proprio il "patto Italia-Albania".

Il primo posto del podio dei peggiori va a Marco Travaglio per quella che, se il Fatto Quotidiano non dovesse fare di peggio, passerà per la prima pagina più brutta del 2024. Titolo a caratteri cubitali: Benvenuto assassino. Poi, di fianco alla foto di Chico Forti con la Meloni, il catenaccio: "Un'accoglienza da capo di Stato dopo aver ucciso un uomo a sangue freddo". E, a pagina 2 e 3, altro titolo durissimo (Ritorna l'assassino Toti: Meloni gli fa la passerella) con tanto di commento di Selvaggia Lucarelli (L'omicida come un Papa, dopo le solite balle innocentiste). E dire che quello che oggi definiscono "uno spietato criminale" nel 2020, quando al governo c'erano Conte e Di Maio, era semplicemente un "ex produttore televisivo detenuto da vent'anni" da riportare in Italia.

Qui l'unica differenza è che, mentre Conte e Di Maio avevano millantato (come erano soliti fare) di un imminente ritorno a casa, la Meloni è riuscita a farlo davvero. Quanto deve essere stato difficile per Travaglio digerire un successo simile. Ma, d'altra parte, cosa non sono disposti a fare al Fatto Quotidiano pur di attaccare la Meloni?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
ilGiornale.it Logo Ricarica