Spariti 700mila euro, nei guai il Batman Idv

RomaUn'altra mela marcia nel cesto di Antonio Di Pietro? Un Batman dipietrista? Ancora un altro indagato nell'Idv. Stavolta è Vincenzo Maruccio, (ex) capogruppo Idv in Regione Lazio, sotto inchiesta per l'appropriazione di 700mila euro pubblici (l'ipotesi è peculato) del rimborso ai gruppi regionali, quelli a cui attingevano Fiorito e soci. Fino a qualche giorno fa, prima che la Procura di Roma lo pizzicasse, Maruccio tuonava in pieno stile Idv: «Il Lazio non può permettersi i giochetti del centrodestra! Si vada al voto al più presto! Intervenga il governo e il capo dello Stato!».
Un Savonarola, che ora si scopre essere un Fiorito dipietrista. Uno che Di Pietro non può dire di non conoscere bene, anzi benissimo. Maruccio è avvocato, socio dello studio legale di Sergio Scicchitano (già indagato per false fatturazioni), di cui è consulente lo stesso Antonio Di Pietro, dal 26 giugno 2010 (data di iscrizione del leader all'Ordine degli avvocati di Roma). Non solo, fu Maruccio in persona a portare le firme per la candidatura di Di Pietro alle primarie del Pd nel 2005. Colleghi di studio, di partito, amici. Talmente fidato che Di Pietro lo ha nominato coordinatore regionale del Lazio (commissariato), poi capogruppo regionale, prima ancora assessore regionale (giunta Marrazzo). In quelle vesti Maruccio era già finito nei guai: un esposto alla Corte dei Conti per avere assegnato, da assessore ai Lavori pubblici, proprio all'avvocato-amico Scicchitano un incarico sull'arbitrato che riguardava i lavori della nuova Pontina. Ma quel pasticcio non aveva incrinato la fiducia riposta da Di Pietro in lui.
Stavolta però, davanti a un'accusa così grave, Di Pietro è stato costretto a chiedere subito le dimissioni del suo capogruppo, che ha rimesso il mandato nel giro di poco. Un gesto che è costato molto a Di Pietro: «Caro Vincenzo mi viene da piangere a dirlo - dice il leader in un videomessaggio -, sai bene, sei avvocato anche tu, che l'innocenza deve valere fino a sentenza passata in giudicato, ma (...) devi correre dal tuo giudice e farti giudicare come ho fatto io nel lontano '96».
Di Pietro sembra convinto che il suo Maruccio non sia come Fiorito, sia innocente. Però le carte della Procura compongono un puzzle davvero inquietante. Nel decreto di perquisizione firmato dal procuratore aggiunto Alberto Caperna e dal sostituto Stefano Pesci si parla di numerosi prelievi compiuti da Maruccio dall'aprile del 2011 al maggio del 2012 su due conti correnti intestati al gruppo Idv della Regione Lazio, da lui gestiti come «unica persona fisica abilitata a operare sui conti del gruppo». Il fidatissimo di Di Pietro «a più riprese - si legge - si appropriava di somme depositate all'attivo di tali rapporti bancari trasferendoli mediante numerosi (si parla di venti, ndr) bonifici a favore di conti personali per circa 500mila euro nel periodo aprile 2011-giugno 2012 ed effettuando inoltre il prelievo di somme in contanti per un importo di circa 200mila euro nel periodo aprile 2011-giugno 2012». Settecentomila euro trasferiti dai conti del gruppo Idv a quelli personali di Batman-Maruccio.

Per la Procura di Roma le anomalie dei movimenti sui conti correnti del gruppo dell'Idv emergono anche dalle «dimensioni e le causali dei bonifici, sempre generiche e talora assenti». Perciò la Finanza sta rovistando non solo negli uffici Idv in Regione ma anche nelle tre abitazioni di Maruccio a Roma e in quella a Maierato, in Calabria. A caccia del Batman dei valori.

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