I suoi genitori non sentiranno più il tocco leggero del suo violino. Quello strumento gli aveva fatto scegliere il prestigioso Conservatorio di Santa Cecilia. Ma il legame con la musica era meno forte di quello con la sua ragazza. E quando dopo un litigio lei lo ha lasciato, lui non ce l'ha fatta a sopportare il peso di quell'assurdo dolore. Ha chiuso con la vita. In modo brutale, d'istinto, usando una corda per appendersi all'albero nel giardino della villa di famiglia a Ronciglione, vicino a Viterbo. Così l'amore ha spazzato via la vita di un sedicenne. È morto sotto gli occhi della madre che ha scoperto il suo corpo appeso, penzolante come un sacco vecchio. Spettacolo devastante condensato in un urlo straziante che ha fatto accorrere il padre, un veterinario. Lui ha allentato la stretta al collo del figlio, ha provato a rianimarlo, a trasmettergli un alito di vita, inutilmente. Il giovane è spirato pochi minuti dopo l'arrivo all'ospedale. E ora come si possono consolare quei genitori? Le analisi, a tragedia avvenuta, non servono più. Però si può cercare di ragionare su come prevenirne altre. Un esperto in amore ha molte cose da dire. A cominciare dalla cattiveria diffusa nei giovani. «A volte le ragazzine giocano con i sentimenti, sono crudeli. E i ragazzi più intelligenti e più sensibili sono in pericolo - spiega Francesco Alberoni - mentre lo sbruffone, l'imbroglione, il ragazzo superficiale non è in pericolo, diventa a sua volta un pericolo per l'altro sesso». Ma può bastare per spiegare un gesto così estremo? «No, ma l'amore - aggiunge - quando va bene produce felicità, quando va male porta dritto alla disperazione. E per stare bene bisogna evitare gli estremi». Sembra facile quando hai sedici anni e i sentimenti li esasperi che facciano bene o male. Ma qui scatta la responsabilità degli adulti. «I genitori spesso non offrono nessuna informazione ai propri figli sui processi amorosi. Loro stessi dovrebbero cominciare a leggere e a studiare come nasce l'amicizia, i meccanismi del primo amore. Spesso si basano sulla loro esperienza, pensano di sapere tutto e di dare il buon esempio ai propri figli». Ma, in effetti, quanti adulti sanno distinguere una cotta che per sua natura non dura e il vero innamoramento che ha un'elevata possibilità di durata? E quanti sanno spiegare ai ragazzini che anche se si soffre come bestie quando un legame si spezza, la vita deve andare avanti? «Chiusa una porta si apre un portone» un detto che vale per tutte le cose importanti della vita. Ma se uno non si fida dei proverbi dovrebbe leggere Innamoramento e amore dove il professor Alberoni spiega i meccanismi mentali che gli adulti neppure si immaginano. E infatti soffrono a loro spese.
«Un terzo delle donne che ho conosciuto hanno pensato al suicidio. Ci sono andate vicino, hanno comprati i barbiturici per farla finita e tutto per una delusione amorosa». Dunque c'è molto da imparare. L'amore è una scienza e come tale va compresa e assimilata. «Posso consigliare ai genitori di leggere, di studiare per essere in grado di spiegare ai propri bambini come nasce un'amicizia, il primo amore e raccontare loro come non farsi sopraffare dal dolore di una delusione. Anche a undici anni bisogna essere conoscere un processo emotivo, anche la cotta a cinque anni presenta un rischio». Ma gli adulti non sono pronti. E neppure loro a volte sanno che l'amore è fatto di ombre e che una passione può non durare per sempre.
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