RomaIl cibo, le cene, la fame atavica della classe politica, anche qui, anche per l'Italia dei valori. Non saranno ostriche, forse fettuccine al ragù visto che siamo a Bologna, ma il conto è sempre a carico pubblico, perché si paga coi fondi dei gruppi regionali. C'è un indagato per peculato, Paolo Nanni, ex capogruppo Idv in Regione Emilia Romagna, attualmente consigliere provinciale a Bologna sempre in quota Idv. La Guardia di finanza sta analizzando le note spese prodotte da Nanni in cinque anni di Consiglio regionale, su un totale di 450mila euro di fondi per il gruppo (di cui peraltro era l'unico membro), spesi secondo modalità da chiarire. Tutto documentato da un ex dipietrista, Domenico Morace, che ha denunciato la gestione allegra delle casse regionali di cui è tesoriere l'onorevole Silvana Mura, che è anche tesoriere nazionale dell'Idv. Nel fiume di spese risulterebbero diverse stranezze. O Nanni ha il dono dell'ubiquità, o riesce a cenare quattro volte nella stessa sera, perché all'attenzione della Gdf ci sono quattro ricevute di ristoranti con la stessa data e la stessa fascia oraria e diversi ospiti. Ci sono anche convegni di partito, le cui spese sono state rimborsate all'ex capogruppo, che ha le relative fatture. Peccato che quei convegni, come risulta a un primo controllo, non ci sarebbero mai stati. Così hanno detto i responsabili dei locali coinvolti, e anche una delle persone che è indicata nella locandina come partecipante. Nel faldone che accusa il consigliere provinciale Idv c'è anche un passaggio di 11.500 euro, sempre di fondi regionali per l'Idv, sul conto corrente personale di un dipendente del gruppo che poi li girò a Nanni tramite assegni. E il rimborso per una trasferta estiva a Santa Margherita Ligure, dove però il consigliere ha una casa per le vacanze...
Ma non è finita qui. Nell'elenco di spese balza all'occhio l'anno 2008, con la bellezza di 93mila euro prelevati da Nanni dai fondi di finanziamento al suo monogruppo. Per farne che? Più di 37mila euro in «spese di rappresentanza», 18mila euro di «rimborsi», 11mila euro di consulenze, 16mila euro di «iniziative pubbliche». La motivazione del dipietrista per l'uso di quasi centomila euro l'anno di soldi pubblici è questa: «Dovevo far conoscere l'Italia dei valori». Il dipietrista ha speso in un anno 2.418 euro di alberghi, 1.300 euro di ristoranti, e 600 euro al mese in media per il noleggio di auto con conducente. Ci sono 3.400 euro a favore della compagnia di teatro comico «Progetti Dadaumpa», giustificati così dal fedele di Tonino: «Convegni». Poi svariate migliaia di euro bonificate a tv locali, come Rete8, Sesta Rete, È Tv. Anche questi spiegati come «convegni, che si svolgevano in tv».
Il dipietrista Nanni era già balzato agli onori della cronaca locale qualche mese fa, nell'inchiesta sui furbetti del pass handicap a Bologna.
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