Da quando Twitter è "diventato famoso" i veterani, quelli che lo avevano scoperto già nel 2007, cercano il modo di prendere in giro giornalisti, politici, vip magari ancora poco esperti delle dinamiche della piattaforma. Come dimenticare la prima beffa messa a segno: il "caso sucate". Allora un utente si era rivolto al profilo di Letizia Moratti per segnalare una finta moschea. E lo staff dell'ex sindaco di Milano ci era cascato in pieno.
Ora il trend è un altro: creare falsi account, i cosiddetti "fake", soprattutto di politici. È il caso del falso Gianni Alemanno, che mentre Roma era imbiancata dalla neve cinguettava: "Emergenza neve: abbandonate la città. Io sono già a Milano". In questo caso a confondere è stata una "i" maiuscola al posto della "l". Il vero nickame del sindaco di Roma su Twitter è infatti "alemannotw" e non aiemannotw". Stesso trucchetto per Angelino Alfano diventato "angeaifa", "Fakeretario del Pdl".
E non si contano quasi più gli account falsi di esponenti del governo. Si parte da Corrado Passera, che è riuscito a beffare i giornalisti, al premier Mario Monti, tradito da un'immagine del profilo quantomeno "bruttina". Eppure il falso presidente del Consiglio è riuscito a prendere per i fondelli persino Nicolas Sarkozy.
L'ultimo della serie è Giorgio Squinzi, neo presidente designato di Confindustra. Questa mattina ha twittato: "Marchionne mi annuncia che la Fiat abbandonerà del tutto l'Italia entro i prossimi due anni". Peccato che il suo profilo fosse online da appena 15 ore e soprattutto che la sua descrizione avesse lo stesso stile di quella del falso Monti.
Così ormai
quando su Twitter appare un personaggio pubblico, la frase più ricorrente è "È davvero lui?". E resta da capire se anche il ministro del Welfare, Elsa Fornero, abbia deciso di "cinguettare" o se il suo account sia l'ennesimo fake.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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