Politica

Stabilità, sindaci in rivolta: "Ora dimissioni di massa"

La Camera conferma le fiducie poste dal governo. Manifestazione dell'Anci contro l'esecutivo: "Siamo pronti a lasciare". Vertice con maroni, Bersani e Alfano

La manifestazione dell'Anci contro la legge di stabilità
La manifestazione dell'Anci contro la legge di stabilità

Mentre la Camera conferma la fiducia al governo sui tre articoli della legge di stabilità, aumentano le barricate per fermare la legge di stabilità. I sindaci sono, infatti, pronti a dare le dimissioni in massa se la legge non verrà cambiata. Una delegazione dell’Associazione dei Comuni lo ha detto oggi al ministro dei Rapporti con il parlamento Piero Giarda, in un faccia a faccia alla Prefettura di Milano.

Secondo il presidente dell'Anci Graziano Delrio, Giarda avrebbe compreso la gravità della situazione. "Non era autorizzato a dare risposte - ha spiegato il sindaco di Reggio Emilia - ma noi gli abbiamo detto che se la legge di stabilità uscirà così com’è dal Senato siamo pronti a dare le dimissioni in massa". A questo punto il pressing dei sindaci si sposterà sui leader dei principali partiti che siedono in parlamento: "O ci danno risposte subito o si troveranno con un pezzo di Repubblica che non riesce a svolgere le proprie funzioni". Dopo la manifestazionee l’incontro con Piero Giarda, l'Anci ha voluto confrontarsi anche con il leader della Lega Roberto Maroni (oggi) e i segretari del Pdl Angelino Alfano e del Pd Pier Luigi Bersani (domani). "Crediamo - ha sottolineato il presidente Anci - che si debba render conto della gravità della situazione". L’ultimatum ha una scadenza precisa: "Il termine è la legge di stabilità".

Se non ci saranno cambiamenti, una volta approvata, i sindaci sono appunto pronti a lasciare.

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