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Lo Stato ricomincia a pagare: ecco 20 miliardi

Lo Stato ricomincia a pagare: ecco 20 miliardi

RomaDieci miliardi di plafond dalle banche, certificazioni, compensazioni e fondo di garanzia. Questa volta non c’è stato un rinvio, ma l’accordo e il via libera al pacchetto per ridurre i debiti della pubblica amministrazione e dare un po’ di liquidità alle imprese che hanno la sfortuna di avere crediti con lo Stato.
Lunedì l’accordo governo-associazioni imprenditoriali. Ieri l’intesa tra le imprese e l’Associazione bancaria italiana che promuoverà la costituzione di un primo plafond di 10 miliardi di euro. Servirà per ottenere l’anticipazione del credito o la sua cessione. A questi, ha annunciato il presidente dell Abi Giuseppe Mussari, se ne aggiungeranno altri 10 per finanziare investimenti. Lo sblocco del plafond delle banche è stato reso possibile dal via libera ai quattro decreti che regolano la certificazione dei crediti delle aziende con lo Stato e con gli enti locali, la compensazione debiti-crediti e l’utilizzazione del Fondo centrale di garanzia.
Confermate tutte le anticipazioni, anche se è spuntata una limitazione, che rischia di tagliare fuori dai pagamenti gli imprenditori di un bel pezzo di Sud. La certificazione del credito, quella che serve per ottenere dalle banche una parte del credito, non sarà un obbligo per «gli enti commissariati e le regioni sottoposte a piani di rientro». Allo stesso modo non sarà possibile la compensazione tra crediti e debiti «verso enti locali commissariati e regioni sottoposte ai piani di rientro». Al tavolo si è parlato di Abruzzo, Lazio, Campania, Calabria e del Piemonte, anche se la lista delle regioni con piani di rientri dal debito sanitario è più ampia. La certificazione si potrà ottenere mandando un semplice modulo standard all’ente debitore che ha 60 giorni di tempo per rispondere. Se un ente non risponde in tempo, viene nominato un «commissario ad acta». Il pagamento dovrà avvenire entro 12 mesi dalla presentazione dell’istanza. Con la certificazione il fornitore potrà compensare il suo credito nei confronti di regioni, con debiti iscritti a ruolo fino al 30 aprile 2012. La novità è che potrà farlo anche per tributi erariali e per tributi regionali e locali nonché (quindi anche per l’Ici) per contributi assistenziali e previdenziali. Il certificato servirà anche ad accedere ad una anticipazione bancaria, che potrà essere garantita fino al 70 per cento dal Fondo centrale di garanzia, per un importo massimo di 2,5 milioni. Soddisfatte le aziende, da Rete imprese a Confindustria. Positivi anche i commenti della maggioranza, in particolare del Pdl che ha incassato il dividendo di una lunga campagna. Il tema, ha riconosciuto il premier Mario Monti presentando il pacchetto, «ha alimentato un dibattito politico significativo di cui il governo tiene in considerazione le proposte emerse in Parlamento, in particolare quella di Angelino Alfano per la compensazione dei debiti e crediti delle imprese». Adesso, questo l’impegno del presidente del Consiglio, il governo «intende recepire la direttiva europea sui pagamenti» dei debiti della Pa «entro la fine del 2012». In anticipo rispetto alle scadenze europee. Il decreto, ha confermato il viceministro all’Economia Vittorio Grilli, non avrà impatto sul debito pubblico. Per il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, è stata data «una risposta concreta e in parte inaspettata a 150mila aziende».
Sempre dal ministero di Passera è in arrivo il decreto Sviluppo.

Tra le misure ieri è spuntato un aumento degli incentivi per l’edilizia del 36% al 50% e il raddoppio del valore dei lavori, da 48 a 96mila euro. Allo studio anche il raddoppio della soglia per le compensazioni Iva da 500mila a un milione di euro all’anno.

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