Politica

Stiamo attenti al pifferaio magico

Renzi è furbo e spregiudicato, oltreché bravo, per cui è uomo da prendere con le molle, direi da maneggiare con cautela

Stiamo attenti  al pifferaio magico

In una lunga intervista Renzi spiega le sue verità su quello che sta accadendo e su ciò che potrebbe succedere. Nei giorni scorsi lo avevamo accusato, credo giustamente, di essere il sabotatore numero uno del governo Letta-Alfano, due suoi coscritti - e in quanto tali non rottamabili - che gli stanno rubando la scena e il futuro politico. Pubblichiamo oggi volentieri la sua versione dei fatti anche perché non è mistero che diversi elettori del centrodestra abbiano guardato con simpatia e attenzione all'escalation politica del sindaco di Firenze. Con un'avvertenza. Renzi è furbo e spregiudicato, oltreché bravo, per cui è uomo da prendere con le molle, direi da maneggiare con cautela. Mi resta infatti più di un sospetto che da sempre l'uomo stia cercando di usare il popolo moderato di centrodestra solo per costruirsi un mercato elettorale più ampio di quello della sinistra classica, una sorta di pifferaio magico. Ed è superfluo ricordare che nella nota fiaba gli incantati (prima i topi poi i bimbi) fanno una brutta, bruttissima fine.

Incantare il centrodestra per far fuori i nemici di partito, e poi usare i voti della sinistra per fare fuori nelle urne e in Parlamento il centrodestra. Questo, in sintesi, è il piano, legittimo, di Renzi. Per realizzarlo il sindaco ha bisogno che il governo Letta-Alfano fallisca nel giro di poche settimane o al massimo mesi. La pattuglia di parlamentari a lui fedeli non è sufficiente allo scopo, la scalata alla segreteria del Pd richiede tempo e alleanze interne ancora da venire. Per raggiungere l'obiettivo resta quindi solo la via dell'incidente di percorso che a questo punto potrebbe arrivare solo per via giudiziaria. Cioè la condanna definitiva di Silvio Berlusconi da parte della Corte di cassazione. Perché è vero solo fino a un certo punto che il destino del governo e le vicende giudiziarie di Berlusconi viaggiano su strade parallele. Il 19 giugno, questione di giorni, le due vie inevitabilmente si incroceranno. E se l'accanimento dovesse confermarsi non penso proprio (e non mi auguro) che il centrodestra assista passivo all'omicidio politico e personale del suo leader. Renzi lo sa bene, che il futuro del governo Letta-Alfano è legato a quella scadenza, e per questo, scommettendo sul successo dei pm ammazza Silvio, ha iniziato a suonare il piffero.

Sta a noi non fare la fine dei topini, raccontata dai fratelli Grimm.

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