Il successo della baby cantante? I suoi guai

I messaggi arrivano da milioni di teen ager lacerati di tutto il mondo. Inglesi, spagnole, italiane. Demi Lovato è il loro mito, loro modello indiscusso. Ieri pomeriggio, era il tema più discusso su Twitter. L'occasione? L'anniversario dei due anni da quando Demi è uscita dalla clinica per guarire dalla bulimia. «Mi hai salvato la vita Demi». «Mi sono tatuata il tuo motto sul braccio: «Sii forte», «Demi prova a ricostruirsi brano dopo brano. È così che si fa». «Wao e pensare che a volte ci abbattiamo per cavolate, pensiamo a lei... Perchè lei nonostante tutto è andata avanti». Giulia, Sabrina, Mari, Simona. Demi e le sue fan, attirate dall'idolo che sa resistere e che canta i buoni sentimenti, esempio che dà forza per milioni di fan.
Demi, che da ragazzina incasinata, soffre in prima persona e poi ce la fa. O ce la mette tutta per farcela. Un mito positivo, niente genio e sregolatezza, lontana da eccessi alla Amy Winehouse, o Lady Gaga, un'altra cosa rispetto a Britney Spears, come lei stessa precisava in un'intervista del Giornale del 2009. Niente eccessi e incazzature da rock star, piuttosto un po' triste e problematica. Malinconica, combattiva contro i suoi demoni, contro i ricordi di quando la prendevano in giro a scuola perché un po' cicciottella.
E non sembra una finzione inventata a tavolino dai produttori in cerca di star da fabbricare. Lei, che da bambina è stata vittima dei bulli, piange e si commuove quando racconta la sua storia, quando vede altre vittime passate per quell'inferno. La prendevano in giro da quando aveva otto anni, sconosciuta e anonima. Ricordi dolorosi, che non sono passati tanto facilmente. A casa una situazione non ordinaria, con un padre biologico, di origini italiane con cui non ha nessun rapporto. «A 12 anni ho iniziato a tagliarmi le braccia. Mi piaceva provare emozioni, quello era il mio modo per provare le emozioni», ha raccontato durante un'intervista. Demi è una famosa quasi per caso, e più che per le sue canzoni, è acclamata dai fan per tutti i problemi che ha. E li ha tutti: depressione, bulimia, autolesionismo. Nel 2011 è stata anche in una clinica per tentare di mettere ordine alla sua cultura alimentare, i fan l'hanno appoggiata, e sostenuta. Ai loro occhi è diventata ancora più forte. Una guerriera contro le avversità della vita. Da casa è tutto un immedesimarsi con lei alle prese con problemi quotidiani e normali, che canta valori e malinconie, non follie e trasgressione. Lei, che ha iniziato a cantare prestissimo, da quando aveva sedici anni, ex Disney-Girl di Camp Rock, ha costruito attorno a se la storia perfetta per una favola moderna. E più che per le sue canzoni in cui lei mette tutto il sentimento e lo strazio possibile, Demi è diventata icona perchè ha il talento di resistere. La hit estiva Skyscraper con cui Demi è tornata sulle scene è una ballata molto forte, potente, lacerante. La cantante ha messo tutta la sua anima e tutta la sua voce in questo brano, che è assolutamente riuscito: tema centrale (mano ca dirlo) è l'inferno in cui passano molte ragazze come la Lovato. Anche il disco, «Unbroken», parla in modo molto esplicito di bulimia e depressione.
Ancora oggi Demi fa breccia nei cuori delle sue fan quando si emozionata davanti alla storia di qualche coetanea vittima di bullismo. Come è successo con Jillian Jensen, 19 anni e insegnante di pianoforte, ha partecipato a X Factor con la canzone «Who You Are», ma prima di cantare ha voluto raccontare di essere stata vittima di bullismo a scuola, un caso molto simile a quello di Demi. Jillian si è persino tatuata il famoso motto di Demi «Stay strong» (sii forte).

Questa storia ha toccato Demi che non è riuscita a trattenere le lacrime. Ma il pubblico è andato in delirio quando lei ha detto: «Quelli che all'epoca ci hanno fatto subire il loro bullismo, oggi saranno a casa davanti alla televisione a guardarci». Applausi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica