Roma Monti python, Monti comics, Super Mario (delle beffe): star umoristica del web, suo malgrado. Non è proprio humor britannico, registro che il premier Monti predilige in uomini e donne («anche se non oso dire leggerezza» azzarda a Sette), qui siamo più nella satira di vendetta, resistenza comica all'austerity del Professore. Più tira la cinghia, più lo prendono di mira, e nemmeno sobriamente. Un tormentone su Facebook, dove rimbalzano con regolarità vignette e fotomontaggi sul premier, protagonista di varie situazioni con alcuni bersagli costanti: l'accoppiata (sempre in versione sadomaso) con la Merkel, in alternativa quella con la Fornero, il potere Goldman Sachs, la libidine della tassazione (specie sulla casa), la noia del posto fisso. Siamo ad un monopolio della presa in giro che eguaglia i governi precedenti. La sobrietà tendente al grigio, la vita privata impeccabile, il curriculum perfetto, l'appoggio della stampa; si pensava che non ci sarebbe stato spazio per la satira, Corrado Guzzanti si era inventato persino il comico-Rambo che, reduce dal berlusconismo, non sa più che fare. Ci sbagliavamo: Monti fa ridere. Qualche professionista si è cimentato, anche se il più è nello spazio clandestino dei social network. Crozza è diventato robot per incarnare il Professore, la Guzzanti si è inventata Montinator, un cyborg che con l'occhio elettronico riconosce gli evasori («Montinator, scontro fiscale»), e quella di Massimo Lopez, la più riuscita, addirittura su Raiuno, col pubblico nazionalpopolare di Carlo Conti. Il Monti di Lopez gioca sul tema (anche questo frequente) del vampiro. Rigido e ingobbito, ma pacato, annuncia al pubblico nazionalpopolare di Carlo Conti: «Di notte, entrerò nei comignoli delle vostre case per succhiarvi un po' di sangue, ma poco poco, in maniera equa». Non ci siamo fatti mancare nulla, c'è anche il rapper, certo non i big tipo Fabri Fibra che sfruttavano la scia redditizia di Berlusconi al potere, qui si cimenta il rapper romano Canesecco con un «Come Mario Monti RMX» (Mari e Monti, Monti/Voglio soldi molti, come Mario Monti») e il gruppo Bizcuitz che screccia un Mario monti hip hop: «Yeah, ah ah, lui ci penserà/ la Nazione è in crisi ma la salverà».
Dai vignettisti professionisti arriva qualche puntura, anche sul Corriere della sera, dove Giannelli si diverte a disegnarlo come il cowboy «Tax», o sfotte le analisi del suo stesso quotidiano, come quelle sul gradimento di Monti all'estero: «Sfido io! Mica pagano le tasse in Italia» dice il signore sotto l'ombrellone alla moglie che legge il Corriere. Vauro? Presente. Vignetta 1: «Quando se ne andò Berlusconi gli lanciarono le monetine. Quando se ne andò Monti non avevano più neanche quelle». Vignetta 2, Monti vestito di nero: «Se faccio bene il mio lavoro non mi concederanno il bis». Sotto: «Disse il becchino». Krancic invece vede un Monti che scappa dallo squalo che vuole divorarlo e gli urla: «Fermati, sono uno dei vostri!».
Le crudeltà maggiori sono sul web, condivise tra Facebook e Twitter. C'è Monti a letto insieme alla Fornero, modello Sandra&Raimondo, che si lamenta («che barba che noia») di tutti i suoi posti fissi, dall'Università di Trento nel 1970 al Senato a vita del 2011. Monti concorrente di Chi vuol essere milionario, la domanda è: cosa si potrebbe ancora tassare? Poi c'è l'icona di Steve Jobs con la frase celebre «Siate affamati, siate folli (2005)», a fianco, sempre nero su fondo bianco, Mario Monti, più sintetico: «Siate affamati (2012)». Poi c'è la vignetta dove Heidi chiede al nonno «Ci sorridono i Monti?», e lui risponde imprecando, mentre legge quanto dovrà pagare di Imu. Ancora sul tema Imu: si incontrano due lumache, una col guscio che dice all'altra, senza guscio-casa, «non hai fatto in tempo a fuggire da Monti eh?». C'è il cartello arancione «VENDESI Penisola vista mare soleggiata + giardino uso pascolo 60 milioni di pecore. Rivolgersi MARIO MONTI (Gruppo Bilderberg»).
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