Talent-show di Grillo: deputati scelti in rete

Talent-show di Grillo: deputati scelti in rete

RomaFinisce la sfida Bersani-Renzi, inizia Grill-Factor, le selezioni via internet modello talent show (Beppe Grillo le chiama «Parlamentarie») per scegliere i prossimi candidati deputati e senatori del Movimento Cinque stelle. Una foto, un curriculum, una videopresentazione di qualche minuto, un profilo Facebook, Twitter e Linkedin per capire chi è e cosa fa l'aspirante onorevole (ma la qualifica sarà abolita per gli eletti di Grillo), un contatto per interagire con gli elettori-iscritti del M5S, che avranno a disposizione tre voti a testa. Le urne aprono stamattina alle 10 e chiudono giovedì alle 20, con intervalli variabili e interruzioni serali per evitare attacchi hacker, ma non ci sono né gazebo né file da fare, tutto è online, sul sito di Grillo gestito dal regista Casaleggio.
Sono in totale 1.400 i candidati, presi tra i non eletti delle precedenti amministrative nelle liste M5S, in ogni circoscrizione. Dentro c'è di tutto: impiegati, disoccupati, fisici, quadri, casalinghe, studenti. Moltissimi si presentano dall'estero, come espatriati fuggiti dall'Italia dei partiti e del lavoro per gli amici di. Tutti col loro video fatti in casa (spesso letteralmente), molti già visibili su internet, alcuni anche pittoreschi. Dal candidato a Roma che si fa il dentifricio in casa e cuoce le uova col calore della lavastoviglie, al neolaureato con una tesi «sulle implicazioni etiche del sovrappeso», dal candidato a Siena che si presenta con un video di 34 minuti, praticamente un film, all'artigiano «incensurato» di 37 anni che da 10 mesi gira con un'auto elettrica «che mi hanno imprestato, 40 km con 60 centesimi» fino a quello che con l'aria da Amleto si domanda «Chi è un deputato?» nella cucina di casa mentre sullo sfondo si vedono mele, arance e barattoli.
Facce nuove, cittadini normali, curricula anche ottimi (molti ingegneri), personaggi come Andrea D'Ambra, un giovane che da solo, lanciando una petizione, ha sfidato i colossi della telefonia sui costi di ricarica non dovuti.
Esperienza politica o amministrativa zero o quasi, ma è quel che si cercava, con regole che hanno precluso la candidatura a chi ha più di un mandato alle spalle (oltre a chi ha una condanna penale anche non definitiva), anche se i più sembrano esordienti puri. Non si possono candidare neppure gli attuali eletti nei consigli comunali o regionali, per evitare il carrierismo politico. Le «parlamentarie», poi, hanno una differenza macroscopica con le primarie. Non servono per scegliere un candidato premier, un leader («che brutta parola» scrive Grillo sul blog), ma i candidati nelle circoscrizioni elettorali alle politiche del 2013. A sceglierli saranno gli iscritti del M5S residenti in quelle stesse circoscrizioni elettorali, e solo lì. Grillo vuole insomma evitare che si creino colonnelli cinque stelle, candidati con troppi voti e quindi troppo forti all'interno del movimento di cui lui resta la guida (e l'unico proprietario del marchio che si presenta alle elezioni).

Nel M5S gira voce che il candidato premier del M5S possa comunque essere il più votato tra i candidati delle parlamentarie, ma resta un interrogativo. Come anche sul sistema di voto elettronico, e sul controllo dei voti finali su un server gestito dalla ditta.

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