Tariffe low cost, è la guerra d'estate

Tim e Vodafone contro le tariffe stracciate di Wind e «3». Ecco i ribassi per voce, sms e dati senza limiti

Tariffe low cost, è la guerra d'estate

Riparte la guerra delle tariffe nell'ormai molto concorrenziale mercato della telefonia mobile italiana. Del resto, chi rammenta gli inizi di questo settore, ricorderà anche i memorabili duelli a colpi di «centesimi al secondo» tra i gestori degli anni passati. Ora però sia lo scatto alla risposta (tranne che per alcune tariffe in roaming), sia soprattutto la tariffazione a secondi è passata di moda. Il nuovo trend è il «tutto incluso», proprio come il villaggio vacanze dove c'è ricco buffet, bevande a volontà e animazione.
A fare da spartiacque tra il vecchio e il nuovo sono stati gli smartphone, che per mostrare tutte le loro indiscutibili doti hanno bisogno di fare traffico dati. Molto traffico. Tanto che i gestori consentono il consumo a velocità massima solo per un certo quantitativo, di solito 2Gb, compreso nel prezzo quando l'offerta è illimitata. Poi la velocità scende. E così le performance dello smartphone e la pazienza dell'utente vanno a farsi friggere. E proprio il traffico dati ad alta velocità dovrebbe essere, secondo gli esperti del settore, la ciambella di salvataggio delle società di tlc che, negli ultimi 5 anni, hanno visto aumentare alla grande il traffico voce e dati ma scendere i profitti. Le tariffe sono ormai ridotte all'osso. Ad esempio, nel 2010, Tim concedeva 250 minuti al mese e 50Mb di traffico dati per 16 euro. Ora invece la soglia è scesa a 10 euro per 400 minuti e 2Gb di traffico. Per non parlare dei tempi d'oro della telefonia mobile, ossia all'inizio del 2000, quando un minuto di conversazione costava ben 2mila delle vecchie lire (quasi un euro). E anche la navigazione mobile online era onerossima, anche perchè tariffata in minuti e non in «gigabyte». Ebbene, nel 2004, 15 minuti di navigazione mobile (peraltro lentissima) costavano la bellezza di un euro. Oggi invece con una ricaricabile da 6 euro al mese, «3» offre 400 minuti di traffico voce, 400 sms e 1Gb di traffico. Che vuole dire un euro e mezzo a settimana: più del costo di mezz'ora di navigazione del 2004.
Ma certo quegli anni sono passati. La telefonia mobile oggi ha picchi altissimi di diffusione. In Italia ci sono 95 milioni di schedine sim, ossia 1,5 per abitante. Di queste, circa 70 milioni sono «ricaricabili» e 18 in abbonamento. Negli ultimi sei mesi Tim è stato il gestore che ha perso il maggior numero di utenti: circa 800 mila è stato il saldo tra acquisiti e persi. La società è corsa ai ripari con una nuova offerta destinata però a durare, e non a esaurirsi al termine del periodo, come quelle offerte che offrono tariffe mirabolanti ma solo per un paio di mesi, mentre il piano tariffario vero a volte è il doppio rispetto a quello dell'offerta. Un sistema un po' stressante per gli utenti meno propensi al cambiamento. Per questo Tim ha chiamato la sua nuova tariffa «Per sempre Special», un'offerta calibrata a 10 euro al mese. Nella sua categoria, la ricaricabile senza smartphone compreso, non è la meno cara. «3» scende a 6 euro, ma con meno traffico dati (1Gb contro 2Gb) e meno sms (400 contro mille). In compenso «3» ha appena proposto una tariffa molto conveniente nel comparto abbonamento: con un canone di 30 euro mensili ci si aggiudica traffico voce e sms illimitati. In più ci sono 20 Gb di traffico dati. Insomma un'offerta di tutto rispetto che si posiziona sotto, come prezzo, a quella di Wind. Che ha un costo mensile 34,16 euro, ma solo 2Gb di traffico. Al top, con offerte simili per la categoria abbonamento a traffico illimitato ci sono i due big del settore, Tim e Vodafone, che in pratica raddoppiano la tariffa offerta dagli operatori più piccoli portandola a 64,16 euro. Per chi si domanda come sia possibile una simile discrepanza di prezzo la risposta è semplice: «3» e Wind offrono abbonamenti solitamente a privati o piccolissime imprese, mentre gli altri due gestori vanno su grandi aziende a cui vengono fatti sconti generosi e consistenti «ad hoc» che non sono certo a listino.
Un'altra categoria importante di offerta è quella che comprende lo smartphone. In questo caso la differenziazione maggiore è proprio sul tipo di smartphone offerto.

Il top di gamma resta comunque l'iPhone 5, che ha un'offerta tutta sua approvata direttamente da Apple. Anche il Galaxy s4 ha un suo listino ma viene dato gratuitamente da quasi tutti i gestori mentre per l'iPhone tutti tranne «3», che ha un suo modo di finanziamento, fanno pagare un anticipo.

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