Parla del «coraggio di immaginare». E di «connettere i puntini», come fanno le menti creative. Come faceva Mister Jobs, numero uno della Apple.
Stefano Lucchini, direttore Relazioni internazionali di Eni riflette a voce alta (invece di leggere l'intervento fiume che gli era stato preparato sugli investimenti). Il teatro è l'assemblea Upa, ossia il ritrovo dei rappresentanti delle aziende che investono in pubblicità.
«È vero che ci troviamo nel mezzo di un vero e proprio reset globale, dove niente sarà più come prima - dice a proposito del momento attuale - Ed è assolutamente vero che tutto è destinato a cambiare». Come riprendersi in mano il futuro, del nostro Paese e delle aziende? Come rispondere alle aspettative degli individui? Quali sono le opportunità da cogliere?
«Come sappiamo i cicli economici alternano lunghi periodi di espansione e periodi, più brevi, di depressione - analizza Lucchini - I lunghi periodi di espansione trovano la loro forza generatrice nelle dirompenti innovazioni tecnologiche e sociali, sono forze capaci di trasformare in modo radicale l'esistente».
E tocca ai business leader comprendere se le tecnologie emergenti possono rafforzare o indebolire il mercato. Non è facile.
«Sono fermamente convinto del potenziale enorme della creatività - ha concluso Lucchini - Enrico Mattei sosteneva che l'ingegno è vedere possibilità dove altri non ne vedono. In questo era simile a Jobs e ai suoi puntini...».
Le tecnologie si stanno evolvendo così velocemente, in così tante direzioni, «che sta diventando quasi impossibile prestarvi l'attenzione che meritano e, soprattutto, selezionare quelle che da qui a un decennio saranno mature a sufficienza per trasformare per sempre il nostro modo di lavorare».
Il McKinsey Global Institute ha individuato 12 tecnologie, dal mobile internet alla robotica avanzata, dall'internet delle cose ai nanomateriali avanzati, al microprocessore Ion capace di mappare l'intero genoma di un uomo in un giorno.
Secondo il McKinsey l'effetto combinato di queste 12 innovazioni genererà un impatto economico nell'ordine delle decine di trilioni di dollari.
Il presidente dell'Upa, Lorenzo Sassoli de Bianchi, oltre ad aver sottolineato l'urgenza degli sgravi fiscali d aparte del governo ha messo il dito nella piaga banda larga, «siamo all'87/o posto al mondo per velocità di banda larga, se guardiamo alle autostrade informatiche siamo addirittura nel quarto mondo».
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