Tengono tutti famiglia E Lombardo dona soldi ai dipendenti siciliani

Tengono tutti famiglia E Lombardo dona soldi ai dipendenti siciliani

Il suo ultimo atto, pochi minuti prima di entrare in Aula per dimettersi, sono state due nomine, quelle di altrettanti assessori, 14mila euro di indennità al mese cadauno, e pazienza se il 28 ottobre in Sicilia si vota (la data ufficiale è stata decisa ieri) e tutti a casa. E uno come Raffaele Lombardo poteva dimenticarsi della sua grande famiglia, l'esercito di 20mila circa dipendenti regionali, con relativi parenti e affini? Ma certo che no, non poteva. E così a luglio il quasi non più governatore Raffaele (ha lasciato alla fine del mese) ha firmato il via libera all'ultimo regalino per i suoi «cari». Trecentocinquantamila euro, da spalmare fra tutti, per garantire ancora una volta quei privilegi che rendono unico, speciale, essere dipendente regionale in Sicilia: l'assegno dono per le nozze, quello per la nascita di un figlio, l'altro ancora per eventuali (toccando ferro) spese funebri. Poca roba, si fa per dire. Nel 2011, quando le vacche sembravano un pochino più grasse, l'impegno di spesa per lo stesso capitolo era di 582mila euro. Ma è il pensiero che conta, no? E pazienza se la Sicilia ha mancato l'appuntamento con la spending review, promessa da Lombardo a Monti ma non ancora attuata. Pazienza se si profila un allarme rosso liquidità perché la Regione ha bloccato le uscite e non ci sono i 120 milioni necessari a pagare gli stipendi ai dipendenti dei Comuni. Pazienza se di qua all'insediamento del nuovo Parlamento siciliano giunta e deputati uscenti costeranno ai contribuenti ben 10 milioni di euro. L'assistenza ai dipendenti - presenti, passati e futuri - non si tocca. E se tagli sono necessari, si facciano altrove.
Per amor di verità, bisogna ricordare che l'omaggio ai dipendenti, che pure è stato uno dei suoi ultimi atti da presidente della Regione, non se l'è inventato Lombardo. È un appuntamento annuale, previsto da apposite norme, e si chiama «Programma assistenziale a favore del personale dell'amministrazione regionale in servizio o in quiescenza, dei loro familiari a carico, nonché dei titolari di pensioni indirette o di reversibilità o di assegni vitalizi obbligatori o di assegni integrativi». Va detto anche che non si tratta di una legge che dà regali a pioggia, perché nel calderone ci sono anche il sostegno agli orfani, le borse di studio, i contributi per la scuola. La norma, per i familiari a carico, fissa un tetto di reddito di 2.840,51 euro. Ma per i dipendenti regionali, liberi tutti. Unica clausola, come si fa in tutte le famiglie: se i soldi non bastano per tutti il regalo diventa più modesto; e comunque, le richieste vengono espletate in ordine cronologico, così non si scontenta nessuno.
Quasi «simbolico» l'ammontare dei regali: 150 euro per le nozze, altrettanti per la nascita (o eventualmente per l'adozione, mica vogliamo discriminare, no?) di un figlio. Decisamente più consistente, ma per nulla ambito, il contributo per il lutto: mille euro. E non è tutto. I dipendenti regionali, infatti, sono premiati anche se si ingegnano con lavoretti fuori ufficio. Il finanziamento spetta infatti anche alle associazioni di dipendenti regionali che organizzano attività ricreative, sportive o culturali. Duemila e trecento euro per associazione, una cifra non proprio da buttar via.

E se le associazioni organizzano soggiorni al mare o in montagna, ecco che arriva il contributo aggiuntivo, 300 euro a partecipante. Insomma, la Regione siciliana, per i suoi dipendenti, resta una vera mamma. Anche quando il resto d'Italia tira la cinghia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica