Terzo polo, le carte che smontano Calenda

Azione pubblica le carte segrete che smonterebbero Renzi, ma Italia Viva mostra le sue

Terzo polo, le carte che smontano Calenda

Come se non bastasse la guerra dei tweet tra gli esponenti di Azione e Italia Viva, che litigano per la costruzione del partito unico ancora prima che nasca, Calenda ci mette il carico con le carte bollate. E così, col suo solito modo di fare, ieri sera Azione dai suoi social ha diffuso un documento “segreto” sulla costruzione del partito unico che, a loro dire, era stato inviato settimane fa “solo a Renzi”. Ma perché solo a lui, se, gli stessi calendiani, non ne riconoscono la leadership neppure in Italia Viva?

Secondo i calendiani il documento “non prevede alcuno scioglimento preventivo di IV e Azione, anzi si parla del 2025. E sono presenti tutte le garanzie di democraticità”, ma da allora Renzi non avrebbe mai risposto. Nelle stesse ore però Calenda era in tv a dire che la colpa di Renzi sarebbe proprio il fatto non vuole sciogliere Italia Viva. Ma la smentita, carte alla mano, è arrivata stamattina. I renziani hanno fatto circolare un altro documento che sarebbe proprio la risposta che avevano dato alla proposta calendiana. "Nella serata di ieri Azione ha pubblicato sui propri social un documento riguardante la proposta per la costituzione del partito unico- si legge nella nota ufficiale di Italia Viva- A differenza di quanto riportato tale documento non è stato inviato solo a Renzi ma trasmesso a tutto il gruppo dirigente di Italia Viva. È altresì falso che a tale documento non sia arrivata una risposta”.

“Due giorni dopo averlo ricevuto infatti, il gruppo dirigente di Italia Viva si è riunito via zoom e ha risposto con una nota ufficiale contenente alcune proposte di modifiche, essenzialmente riguardanti le garanzie di un percorso democratico dal basso. I punti ancora aperti saranno sciolti dal lavoro dei comitati indicati dal documento e saranno poi offerti all’approvazione delle assemblee nazionali. Si fa altresì notare come i gruppi di lavoro, vale a dire il gruppo che si occuperà di scrivere il manifesto dei valori e quello delle regole, sono definiti e in alcuni casi si sono già riuniti. Per il manifesto dei valori IV ha indicato Bellanova, Noja, Scalfarotto, Gadda, Marattin. Per il comitato delle regole Rosato, D’Alessandro, Faraone, Paita e Fregolent". In conclusione "Italia Viva conferma il proprio via libera al progetto partito unico democratico dal basso, senza bisogno di alcun ultimatum utili a livello mediatico ma totalmente surreali”.

Dal documento di Iv, che abbiamo visionato, in effetti i renziani hanno fatto saltare al punto 3, la possibilità per i partecipanti alle assemblee territoriali, di "voto dell'intera proposta senza possibilità di modifica". Come pure la lettera h del punto 2: "Previsione per la partecipazione a organi direttivi del partito di un codice etico che vieti, mutatis mutandis, le attività vietate dall'articolo 2 del codice di condotta dei parlamentari europei con riguardo alla politica italiana a qualsiasi livello". È evidente dunque che Calenda vorrebbe costringere Renzi a rinunicare alle sue attività extra parlamentari. Oppure a rinunicare a ruoli direttivi nel partito.

Del resto tutti i tweet dei calendiani, da Gelmini a Carfagna, ieri hanno sottolineato come la costruzione del partito unico può

continuare "a partire dalla guida già indicata di Carlo Calenda". A cosa serve allora un congresso? E un partito unico diviso ancora prima di nascere?

Di solito le carte bollate si tirano fuori al momento della separazione.

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