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Crisi nel Terzo polo: litigano anche a porte chiuse

Durante la riunione congiunta tra Italia Viva e Azione non smettono di punzecchiarsi. Il problema più importante sono i soldi

Crisi nel Terzo polo: litigano anche a porte chiuse

Dopo le accuse reciproche Italia Viva e Azione si sono riuniti nel comitato per il costituendo partito unico. Ma anche a porte chiuse non si fermano le invettive: ”In questo momento non abbiamo una candidatura alternativa a quella di Carlo Calenda, ma non escludo che possa esserci qualcuno che abbia voglia di candidarsi” dice Marialena Boschi: “Quello che non si può dire è che si fa un congresso ma che deve essere un congresso finto”. Rispetto ai bisticci di ieri, Boschi taglia dritto: "Da parte nostra, da parte di Italia viva, non c'è nessunissimo problema. I problemi li hanno Calenda e Richetti, vediamo cosa hanno da dirci. Noi andiamo avanti. La bozza che ci hanno mandato è più o meno uguale a quella discussa altre volte. L'assemblea di Iv è già fissata per il 10 di giugno, noi ci stiamo portando avanti".

Dalla riunione interviene anche Teresa Bellanova: "Noi oggi abbiamo un comitato politico: non c'è nessuna pretestuosità sui tempi. Non faremo investiture, faremo un congresso che parte dal basso perché non si può partire da un segretario nazionale e poi proseguire a cascata. A cascata si fanno le nomine", contrastando l'impostazione di Azione, che non vorrebbe mettere in discussione la guida di Calenda.

La discussione si anima intorno al documento che Calenda ha diffuso ieri sui social, e a cui Italia Viva aveva già risposto con le proprie modifiche. Si riparte dalla bozza di Azione, rispetto a cui fonti renziani ravvisano, parlando con l'Adnkronos, alcune "questioni tecniche" da chiarire. Intanto, il fatto che il comitato fondatore sarebbe l'organismo che controlla il regolamento congressuale, mentre invece serve una commissione di garanzia. Qualche ironia sulla verifica della "coerenza reputazionale" dei soggetti che chiedano di partecipare al progetto. "Ma che vuol dire?", dicono in Iv. Infine, il tema soldi. E in Italia Viva c'è chi ravvisa proprio in questo tema il nodo della questione: "Calenda ci chiede 200mila euro di plafond? Se aveva bisogno di soldi, poteva dirlo... Tutte le spese vengono fatte, come fatto finora, al 50%”.

Del resto che il problema fosse proprio intorno ai soldi si era capito ieri quando Francesco Bonifazi, già tesoriere del Pd di Renzi, ha detto che finora Italia Viva ha messo un milione per i manifesti con la faccia di Calenda. “ll documento è il documento che avevamo già condiviso. Calenda ha fatto tutto da solo. Ieri ha litigato da solo e oggi ha fatto pace da solo. Sono esattamente le stesse cose già condivise” , fanno trapelare da Italia Viva.

Nel pomeriggio è intervenuto direttamente Matteo Renzi, attraverso la sua e-news agli iscritti: "Sono nella fase zen. Il progetto del Terzo Polo è talmente importante che non vale la pena di litigare. Spero vada così. E' tutto già deciso, le tempistiche sono già decise". Renzi ha anche confermato, come chiedeva l’alleato, che si sciola il vecchio partito. A proposito dei timori di Calenda su un eventuale contendente al congresso l'ex premier ha risposto: "Io non lo sono. Ho preso un impegno, che era quello di fare un passo di lato. Come vedete l'ho fatto e adesso do una mano dall'esterno. Sinceramente la mia fase zen è la fase di uno che dà una mano, fa un passo indietro, affinchè il progetto parta”.

Ma Renzi non manca di marcare la distanza: "Continuo a non rispondere alle polemiche e alle provocazioni: ci vedremo a Napoli il prossimo 10 giugno all'assemblea nazionale di Italia Viva per approvare la costituzione del percorso verso il partito unitario. Fino a quel momento si lavora sotto traccia per costruire una alternativa credibile al sovranismo e al populismo".

E' chiaro che Renzi non ha gradito gli attacchi dei calendiani che, anzicchè cogliere l'opportunità con la direzione del Riformsita affidata a Renzi, ne sottolineano un conflitto d'interesse.

"Non faccio polemiche, non rispondo alle polemiche, non capisco le altrui polemiche - dice Renzi -Però faccio politica e mi piace continuare a farla con il sorriso sulle labbra".

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