«Lasciare un patrimonio in eredità ai figli? Per il loro futuro, non punterei su questo: oggi - spiega Guidalberto Guidi, presidente e amministratore delegato di Ducati Energia ed ex presidente di Anie e Ancma - non ci sono più certezze, se non le capacità e le competenze che ciascuno è in grado di sfruttare nel mondo del lavoro».
Meglio lasciar perdere Bot, Buoni postali, azioni e immobili? Cioè risparmiare anche per garantire una maggiore sicurezza economica ai figli?
«Non pretendo di avere in tasca una ricetta assoluta, buona per chiunque. Ma accantonare risparmi per difendere, o addirittura costruire, il futuro dei nostri figli non mi pare la soluzione. Temo che così facendo si possa castrarne attitudini, possibilità, voglia di rischiare. Il mondo cambia ogni giorno, e sempre più rapidamente: più che di soldi accantonati, i figli hanno bisogno di una solida istruzione. E non solo: devono anche aver assimilato quella cultura del lavoro che oggi impone flessibilità e capacità di fare scelte rapidamente».
Lei come si è comportato con sua figlia Federica, attuale direttore generale di Ducati Energia?
«Ho cercato di trasmetterle i miei stessi valori: lavorare sodo, senza mai curarsi degli orari e dei fine settimana. Si figuri che ancora oggi mi vergogno quando sono in vacanza, né concepisco ponti, o assenze per malattia».
Dovrà però ammettere che Federica è una privilegiata...
«No, non direi. Mia figlia è entrata in fabbrica a 24 anni come impiegata, dopo la laurea e un anno passato in una banca d'affari. Ancora oggi la sua retribuzione è inferiore a quella di un dirigente di medio livello. E quando era incinta, ha continuato a lavorare fino a due giorni prima del parto».
Insomma: lei ha investito su sua figlia, ma senza favorirla all'interno dell'azienda.
«Ho insegnato a Federica il rispetto verso ciò che fa e per il lavoro degli altri: se oggi posso dire con orgoglio che l'azienda non è mai andata in rosso e cresce del 15%, è anche grazie a questi insegnamenti».
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