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Il trucco: aumentano gli acconti e salgono le accise sulla benzina

Per togliere (solo in parte) il balzello sul mattone scattano dei rialzi abnormi sugli anticipi fiscali

Il trucco: aumentano gli acconti e salgono le accise sulla benzina

RomaIl decreto Imu non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale e già fioccano sorprese e trucchi. E non si tratta soltanto del balzello appioppato ai contribuenti che hanno la prima casa nelle città dove le aliquote Imu 2013 sono state aumentate. Scattano gli aumenti abnormi degli acconti Ires e Irap a carico di banche e assicurazioni, ma anche un'addizionale Ires dell'8,5%, sempre a carico di istituti di credito e assicurativi. C'è l'anticipo pari al 100% delle imposte sul risparmio amministrato, ma anche il rischio che aumenti la benzina se il gettito degli acconti sarà inferiore al previsto. Il tutto in un clima d'incertezza che mette a disagio i contribuenti. Solo per fare un esempio, se - come pare - scatterà la clausola di salvaguardia sulla prima rata Imu, gli acconti fiscali a carico delle imprese (già aumentati dal 100 al 101% in giugno per rinviare di tre mesi l'aumento dell'Iva) passerà dal 101 al 102,5%. A pochi giorni dalle scadenze fiscali, i testi non sono disponibili, e le imprese non sanno quanto dovranno pagare.

Acconti Ires e Irap

Gli anticipi delle due imposte, che dovranno essere versate entro il 10 dicembre, a carico di banche e imprese assicuratrici, viene portata al 130%. Il sistema bancario e assicurativo non ci sta, e minaccia il ricorso alla Corte di giustizia europea per discriminazione rispetto alle altre imprese.

Addizionale Ires 2014

Il decreto Imu colpisce le banche e le assicurazioni anche con una addizionale Ires dell'8,5% che porterà l'aliquota effettiva dell'imposta sul reddito delle società al 36%, in teoria per il solo 2014. Ma in Italia non c'è nulla di più definitivo del provvisorio, e si accettano scommesse sul rincaro dei costi dei servizi bancari e delle polizze Rc-auto: banche e assicurazioni, inevitabilmente, si rifaranno sui clienti.
Risparmio, acconto 100% Le banche dovranno versare anche un acconto del 100% dell'imposta sostitutiva dovuta sulle plusvalenze realizzate dalla clientela nei primi 11 mesi di quest'anno. Visto l'andamento del mercato è possibile, se non probabile, che le previsioni di gettito (un terzo dei 2,15 miliardi complessivi) siano sovrastimate.

Ires-Irap, acconto 102,5%

L'eredità del taglio della prima rata dell'Imu rischia di abbattersi su tutte le imprese. Se, come pare scontato, le coperture individuate per la cancellazione della rata di giugno non saranno raggiunte, scatterà la clausola di salvaguardia, che prevede l'aumento degli acconti Ires e Irap dal 101 al 102,5%. Un primo aumento, dal 100 al 101% era stato già deciso a fine giugno per coprire il rinvio di tre mesi dell'aumento dell'aliquota Iva dal 21 al 22%, poi scattato in ottobre.

Rischio aumento benzina

Se il gettito dei diversi acconti a carico di banche e assicurazioni provocherà una diminuzione dei saldi 2014, come è molto probabile, scatterà l'ennesima clausola di salvaguardia imposta dall'Unione europea. Quale? la solita: l'aumento delle accise sulla benzina, che dovrà fruttare almeno 670 milioni di euro. In breve, per tagliare una tassa (e solo in parte, come si è visto) si aumentano acconti fiscali e imposte. Una partita di giro che lascia il Paese tartassato come prima. Dall'anno prossimo, poi, l'incremento della tassazione sulla casa è nei fatti. Come minimo si ritornerà al livello del prelievo 2012, ma forse aumenterà ancora.

La triplice tassa (Imu, che resta per prime case di pregio e seconde case, più Tasi e Tari) potrebbe risultare micidiale.

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