Politica

Trappole e dubbi: 10 domande alla Rai

Ecco le dieci domande sul canone speciale per i personal computer destinato a commercianti e artigiani a cui la Rai, nonostante la nostra inchiesta, non ha ancora risposto

Trappole e dubbi: 10 domande alla Rai

Ecco le dieci domande sul canone speciale per i personal computer destinato a commercianti e artigiani a cui la Rai, nonostante la nostra inchiesta, non ha ancora risposto.

1. Perché la Rai dice che le lettere sono solo «informative»?
Per la Rai le lettere sul canone speciale sono solo «a scopo informativo». Perché è allegato un bollettino di pagamento con l'importo precompilato? E perché la Rai scrive «nel caso non aveste ancora provveduto al pagamento del canone (...) Vi invitiamo ad effettuare il relativo versamento per evitare così di incorrere nelle sanzioni previste dalla legge»? E perché aggiunge «nell'agevolarVi nel pagamento alleghiamo un bollettino di c/c postale 2015 già compilato, il cui importo è deducibile dal reddito d'impresa»? Ma non era solo «informativo»? Non è vero che il messaggio è equivocabile?

2. Quante lettere e quando sono state spedite?
Per individuare i destinatari la Rai dice di aver «acquisito le anagrafiche delle attività presenti nella banca dati ufficiale della Camera di commercio», che nel 2011 erano 3,8 milioni, dato Unioncamere, e di aver inviato le lettere a tipologie di attività come «attività manifatturiere, di noleggio, artigianali, informatiche, alimentari, aziende di servizi, agenti di commercio e altre». Quante centinaia di migliaia (o milioni) di lettere sono state spedite? Calcolando un importo minimo richiesto da 203,70 euro e un massimo di 2.036,83 euro per i non meglio identificati «esercizi pubblici di lusso» quando pensa la Rai di incassare? E quando è partito l'invio a pioggia dei bollettini? C'è per caso una corrispondenza temporale con il taglio di 150 milioni chiesto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi?

3. Come fa la Rai ad avere gli elenchi delle aziende?
La Rai dice di aver preso le informazioni sulle aziende dalle banche dati delle Camere di commercio, a che titolo chiede tali informazioni? E in base a quale principio ha selezionato i presunti imprenditori non in regola? In base a cosa si presume che un agente di commercio o un'attività manifatturiera possegga in ufficio un apparecchio per la ricezione del segnale radiotv? E se l'invito fosse stato spedito a tutti, col risultato che magari pensa di dover pagare il canone speciale anche chi non ne ha l'obbligo?

4. Come fa la Rai a sapere tutto di un'azienda?
Gli elenchi delle Camere di commercio sono pubblici, ma la Rai sembra sapere tutto: dipendenti, metratura, nome del titolare eccetera. Come mai la Rai ha accesso a queste informazioni come fosse l'Agenzia delle entrate?

5. Cosa consigliate di fare?
Se un artigiano riceve la lettera, cosa deve fare per dimostrare di non dover pagare il canone speciale? Chiamare la Rai e spiegare che i pc vengono usati solo per lavoro? Chiedere una consulenza ad un commercialista, perdendo tempo e soldi? Ignorare la lettera della Rai?

6. Chi paga il tecnico?
Mettiamo che un artigiano o un professionista abbia un computer collegato a internet con una chiavetta Usb (in commercio ce ne sono un'infinità) o che abbia installata «una scheda per pc dotata di sintonizzatore radio/tv» o un qualsiasi dispositivo su cui magari si potrebbe vedere la tv, senza saperlo o senza che venga usato mai per questo scopo. Dovrà chiedere una consulenza tecnica. Chi la paga?

7. Perché pagare due volte?
Per chi ha l'ufficio in casa «in linea teorica – spiega la Rai - si potrebbe configurare sia l'obbligo di pagare il canone ordinario sia quello speciale». Non sembra assurdo che si paghi due volte per la stessa casa?

8. Il canone speciale vale per tutti?
Si specifica che il canone speciale è dovuto da «chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni». Quindi una persona che già paga il canone ordinario per la casa, deve pagare anche quello speciale se usa un pc «fuori dall'ambito famigliare»?

9. Cosa si intende per «uffici»?
Tra le diverse categorie di attività e importi di canone speciale, ce n'è una (la «d», pari a 407,35 euro) che comprende diverse tipologie soggette al pagamento: «Alberghi, pensioni e locande; residenze turistiche alberghiere e villaggi turistici affittacamere; esercizi pubblici di terza e quarta categoria; altre navi; aerei in servizio pubblico; ospedali; cliniche e case di cura». E poi anche «uffici». Cosa significa? Chiunque abbia un ufficio, anche non aperto al pubblico, rientra nel canone speciale che dovrebbe interessare solo i «locali aperti al pubblico»?

10. Perché quelle cifre?
Il canone speciale va da un minimo di 203 euro ad un massimo di 6.789 euro (per gli alberghi con più di 100 stanze) passando per i famigerati 407 euro e poi anche i 1.

018 euro (per gli «sportelli bancari»). In base a quale calcolo sono state fissate queste cifre?

Commenti