Ucciso per «fretta»: i killer non attesero l'sms col bersaglio

Ucciso per «fretta»: i killer non attesero l'sms col bersaglio

NapoliI killer non attesero un sms dei complici e spararono contro un innocennte. Cosi fu ucciso la sera del 15 ottobre, Pasquale Romano, operaio di 31 anni, una esistenza limpida, prossimo al matrimonio. Uno dei killer, Giovanni Marino, 22 anni è stato arrestato ieri. Pasquale era uscito da casa della fidanzata per andare a giocare a calcetto ma, appena in auto, fu massacrato dai sicari. Scenario di tanta ferocia, Marianella, quartiere a nord di Napoli, confinante con Scampia dove da mesi si disputa una faida tra il clan degli Scissionisti e quello dei «girati». Romano è morto per mano degli scissionisti, al suo posto avrebbe dovuto essere eliminato Domenico Gargiulo, 23 anni. Per un tragico incrocio dei destini, la vittima designata si trovava a casa della fidanzata, residente nello stesso edificio della ragazza di Romano. Il vero bersaglio era a una cena cui stava partecipando anche la zia della sua ragazza. Zia che aveva il compito di avvertire i sicari con un sms quando l'«obbiettivo» fosse uscito ma, gli assassini agirono anzitempo.

La donna si è ora pentita, è andata al commissariato di Scampia, con i due figli, che avrebbero pianificato l'agguato. Tutti e tre ora si trovano in una località protetta. La caccia continua per arrestare gli altri tre.

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