RomaLEuropa potrebbe metterci dei soldi, magari fondi destinati a rendere meno aspro il passaggio dal vecchio al nuovo, per finanziare la formazione e la riqualificazione dei lavoratori, per le donne e i giovani. Ma lItalia deve approvare velocemente la riforma del lavoro senza annacquarla. Mentre dal Giappone Mario Monti scommetteva sullapprovazione del pacchetto presentato la settimana scorsa e su un via libera senza problemi anche alle modifiche allarticolo 18, da Bruxelles è arrivato un messaggio che sembra ritagliato sullottimismo del premier. Il messaggio della Commissione è chiaro, così come i destinatari, che sono i partiti della maggioranza. Il Parlamento italiano ha «la responsabilità della rapida approvazione di una riforma efficace», ha sottolineato Cristina Arigho, portavoce del Commissario allOccupazione Laszlo Andor. Il governo europeo sospende il giudizio, proprio perché non cè un testo definitivo. Ma ritiene fondamentale che, la riforma «dia origine a un mercato del lavoro più dinamico e inclusivo, anche nella fase di passaggio al nuovo regime» e che consenta «un equilibrio migliore fra flessibilità nelle entrate e uscite nel mercato del lavoro». Che riveda «certi aspetti della legislazione sulla protezione del lavoro e le attuali frammentazioni nel sistema di sussidi alla disoccupazione, sempre tenendo conto delle ristrettezze dei conti pubblici». In sostanza, deve essere confermato il progetto di riforma del ministro Elsa Fornero.
In cambio il fondo sociale europeo potrebbe essere coinvolto «a sostegno della riforma del mercato del lavoro italiano». Laccenno alle risorse europee a sostegno della riforma è generico e per il momento ha un valore esclusivamente politico. La portavoce del commissario ha fatto accenno al piano di azione per la coesione sociale concordato nel luglio scorso con lItalia che fornisce indicazioni per la riprogrammazione e la concentrazione di circa 3,7 miliardi di euro a favore di occupazione, educazione, agenda digitale e ferrovie. Ma non sono escluse sorprese positive a breve. È infatti in arrivo il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 e ai paesi che hanno attuato riforme radicali, come lItalia con le pensioni e il lavoro, potrebbero arrivare altre risorse del Fondo sociale europeo.
Difficilmente potranno essere impiegate per gli ammortizzatori sociali, che sono la voce più impegnativa della riforma dal punto di vista delle finanze, ma che non rientrano tra le competenze di Bruxelles. Più facile che il sostegno economico dellEuropa vada alla formazione professionale, alla riqualificazione dei lavoratori, a politiche attive a favore delle donne, dei giovani e dei disabili.
Il richiamo della Commissione è un sostegno al governo che arriva nel momento in cui il premier ha deciso di accelerare i tempi della riforma. Il testo del disegno di legge dovrebbe arrivare lunedì, lintenzione dellesecutivo è di sterilizzare i malumori politici in Parlamento, anche grazie al sostegno del capo dello Stato Giorgio Napolitano.
Per il pubblico impiego i tempi sono più lunghi. Martedì il ministro Filippo Patroni Griffi ha escluso lestensione delle novità sullarticolo 18 a statali e dipendenti degli enti pubblici. E oggi a Palazzo Vidoni, si terrà il terzo incontro sul pubblico impiego con il sindacato. Il capo dipartimento della Funzione pubblica, Antonio Naddeo, ha convocato 15 sindacati e i rappresentanti delle autonomie locali. Si parlerà degli effetti della riforma Fornero, ma solo a livello tecnico, sostanzialmente per ribadire che le regole del pubblico continueranno ad essere diverse rispetto a quelle del privato. La riforma potrebbe però fare breccia sulla stretta che riguarda i contratti flessibili. Si parla ad esempio della cancellazione dei Cococo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.