Diritti gay, l'apertura di Berlusconi e il dibattito nel centrodestra

Dopo l'apertura di Berlusconi s'intensifica il dibattito sulle unioni civili all'interno del centrodestra. E non solo

Diritti gay, l'apertura di Berlusconi e il dibattito nel centrodestra

Berlusconi ha aperto alle unioni civili con una frase molto chiara: "Quella per i diritti civili degli omosessuali è una battaglia che in un Paese davvero moderno e democratico dovrebbe essere un impegno di tutti. Da liberale, ritengo che attraverso un confronto ampio e approfondito si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà". Il significato è chiaro, scrive il Mattinale (la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia alla Camera): al centro ci sono i diritti delle persone, che valgono per tutti, e non possono essere compressi sulla base delle inclinazioni sessuali. Guai, dunque, all'intolleranza e alla discriminazione. E nessuna penalizzazione per chi convive con persone del proprio stesso sesso. Qualcuno si è sorpreso, parlando di una clamorosa rivoluzione tra gli azzurri. Il Mattinale, però, non è d'accordo: "Nessun rovesciamento di prospettiva. Tutte le persone sono uguali. Hanno identici diritti. Guai se non fosse così. Che cosa comporta questo? Un accoglimento di istanze elementari che sanciscano diritti e doveri delle coppie di fatto. Senza che questa definizione di status sociale costituisca una relativizzazione del primato della famiglia naturale e dell'obbligo dello Stato di sostenere quelle con figli, specialmente se numerosi. Nessuna messa in questione o addirittura un ribaltamento dunque - spiega il Mattinale - dell'articolo 29 della Costituzione ("La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio") e dell'articolo 31 ("La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose")".

Ovviamente si è aperto il dibattito. E non poteva essere altrimenti. Sull'argomento intervengono tutte le forze politiche. Vediamo come la delicata questione viene vista all'interno del centrodestra.

"Per quanto mi riguarda - dice Maurizio Gasparri (Fi) - mi sento ampiamente rassicurato da quanto mi ha detto Berlusconi, affermando di essere assolutamente contrario a matrimoni o ad adozioni gay". E aggiunge: "Del resto, una coppia gay con diritto all’adozione rischierebbe di alimentare il turpe commercio degli uteri in affitto, la forma più abietta di materialismo e di sottomissione del corpo delle donne usate a pagamento per fare figli da immolare all’egoismo altrui. Per quanto riguarda la discussione sui diritti, siamo ovviamente tutti attenti, anche se spesso - prosegue il vicepresidente del Senato - non si riesce a comprendere esattamente di cosa si parli, essendo ampiamente riconosciuti, nella corretta applicazione del diritto civile, ampi diritti per ciascuno, a prescindere dagli orientamenti sessuali". "Quanto agli aspetti previdenziali, poi, suggerirei di informarsi - sottolinea Gasparri - presso esperti autorevoli come Giuliano Cazzola, uomo proveniente dalle file della sinistra sindacale, che ha spiegato i guasti che potrebbero essere causati da un uso strumentale dei matrimoni gay sulle pensioni di reversibilità. Per il resto, credo che il compito prioritario del centrodestra - aggiunge - sia quello di difendere la famiglia composta da uomo e donna e orientata alla nascita di figli. C’è bisogno di introdurre il quoziente familiare, di promuovere tutele fiscali. Non è urgente abbandonarsi a stravaganze. Mi stupisce il silenzio di molti che nel mio partito, pronti a fare la rivoluzione per le primarie di Canicattì o di Pioltello, non avvertono il dovere di dire qualcosa.

Stiano tranquilli. Confermo a tutti coloro che esitano a manifestare in pubblico il loro pensiero privato che Berlusconi è contrario a matrimoni e adozioni gay".

"Una forza modera e riformista ha il dovere di confrontarsi sul tema, delicato, dei diritti civili", sottolinea il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. "L’approccio deve essere aperto perchè si rischia di non affrontare e risolvere le questioni - aggiunge - bene allora il tema, così come posto da Berlusconi. Una cosa sono i diritti individuali che vanno, di fatto, tutelati e nessuno pensa di creare attorno alle unioni di fatto un nuovo istituto familiare".

Eugenia Roccella, deputata del Nuovo centrodestra, punta il dito contro il leader di Forza Italia."Dispiace vedere che anche Berlusconi si unisce al coro bacchettone del politicamente corretto sulle unioni gay. Cosi facendo, sconfessa le posizioni assunte dal Pdl nel passato e cede alla tentazione della subalternità culturale alla sinistra, abdicando ai principi liberali". "Il nostro partito, l’Ncd, resta ancorato alle affermazioni di Alfano - prosegue Roccella - che ha sempre distinto fra diritti individuali degli omosessuali e riconoscimenti pubblici simil matrimoniali, confermando la nostra fedeltà al dettato costituzionale".

"Sono assolutamente d’accordo, lo dico da militante di Forza Italia ma soprattutto da cattolico, sull’impostazione data dal presidente Silvio Berlusconi alla questione del riconoscimento dei diritti civili degli omosessuali. Berlusconi ha chiesto un dibattito "ampio e approfondito" per raggiungere »un traguardo ragionevole di giustizia. Parole caute in cui possono, e dovrebbero, riconoscersi quanti hanno a cuore lo spirito liberale di Forza Italia e in cui non possono avere difficoltà a riconoscersi quei cattolici affrancati dal collateralismo fra Chiesa e politica, insomma quanti non sono clericali". Lo afferma Osvaldo Napoli, esponente di Forza Italia. "Chi pensa di strumentalizzare le parole di Berlusconi e di iscriverlo d’ufficio nella schiera dei cattolici rinunciatari dice il falso e sa di dire il falso. Un traguardo ragionevole di giustizia - prosegue - è un’espressione prudente che non apre a nessuna rivoluzione civile o dei costumi, ma intende semplicemente sollecitare un dibattito approfondito e non strumentale su una questione civile che esiste".
"Sono da sempre a favore dei diritti gay e sono lieta che nel movimento Forza Italia - dopo l’apertura del presidente Berlusconi - ci stiano arrivando più o meno tutti". Lo ha affermato in una dichiarazione la parlamentare azzurra Laura Ravetto in merito al dibattito in corso sul riconoscimento di diritti civili per le coppie gay.

"Garantire i diritti costituzionali con una legge che tuteli le unioni tra omosessuali come forma di stabile convivenza tra due adulti". Un plauso a Berlusconi viene da Michela Vittoria Brambilla, responsabile del Dipartimento per il sociale e la solidarietà di Forza Italia. La deputata forzista ricorda che "la nostra Costituzione, oltre a sancire il principio di eguaglianza, tutela i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita". Con la sua dichiarazione di ieri "il presidente Berlusconi ha ricordato a tutti che è necessario garantire l’effettività di questi precetti, indipendentemente dall’orientamento sessuale dell’individuo".

Mariastella Gelmini si dice "a favore di una battaglia contro ogni forma di discriminazione e a favore di un allargamento dei diritti civili. Personalmente sarei contraria se ci fosse sul tavolo una proposta di allargare le adozioni alle famiglie omosessuali o di equiparazione delmatrimonio tradizionale al matrimonio omosessuale. Credo che l’allargamento dei diritti sia assolutamente un fatto positivo - ha detto Gelmini - e ci sono in parlamento progetti di legge proposti anche da esponenti di Forza Italia, ma non penso che si debba arrivare fino alriconoscimento del diritto di adozione, perché in discussione ci sono anche i diritti dei minori".
Decisamente contraria all'apertura di Berlusconi è la Lega Nord. "No, non mi è piaciuta l’uscita di Berlusconi - dice Matteo Salvini - sbaglia, non è così che si costruisce una coalizione. Dopodiché io sono disposto a parlare di diritti ma la mia posizione personale è che il matrimonio è tra un uomo e una donna, le adozioni le fanno un uomo e una donna e un bambino deve avere una mamma e un papà".

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