Dalla Valsusa a Roma Grillo vuole un No Tav in corsa come premier

Svelata la strategia del Movimento Cinque stelle: il comico starebbe pensando a Perino guru della sommossa sull’alta velocità

Dalla Valsusa a Roma Grillo vuole un No Tav in corsa come premier

Roma - A fine 2011 l’aveva nominato per­son of the year, personaggio dell’anno. Con un facile fotomontaggio aveva piazzato­la faccia arcigna e barbuta di Alberto Pe­rino sotto la testata del settimanale Time .

Beppe Grillo non aveva dubbi. L’uomo più rappresentativo dei dodici mesi tra­scorsi era stato l’ex sindacalista della Cisl e ora leader del movimento «No Tav», con­tro l’alta velocità ferroviaria in Val di Susa. Ora arriva l’indiscrezione, bisbigliata dallo spiffero. com , sito diretto da Bruno Ba­bando. Il prossimo candidato premier del Movimento 5 stelle potrebbe essere pro­prio lui, il guru antiTav, plurindagato per le sommosse contro la polizia ai cantieri, ma in effetti mai condannato e dunque in­tegerrimo secondo le regole grilline.

È da tempo che Perino del resto affianca le battaglie dei 5 stelle. Ha dato una mano a Davide Bono, leader del movimento in Piemonte. Grillo, come detto, lo stima mol­tissimo. Conferendogli il titolo di migliore del 2011, scriveva sul suo blog: «È stato de­nunciato, minacciato, diffamato, isolato. È odiato dai partiti e da sempre nel mirino della magistratura. Un montanaro, rude, con la barba e l’accento piemunteis. È un eroe civile. Un italiano che dedica la vita al­la sua comunità. Che sfida il Potere, quello con la P maiuscola. Quanti possono dire lo stesso?».

Lo spiffero rileva poi come, a parte Gril­lo, non c’è grillino di fama e di peso a livello nazionale. Sono tutti troppo sconosciuti per aspirare alla sfida da premier. Perino, invece, gode di una certa visibilità. Anche se non rispecchia il prototipo della perso­n­cina perbene a cui un italiano incupito dai tempi bui darebbe la fiducia.L’ultima vol­ta che i magistrati si sono occupati di lui è stata questa primavera: indagato per vili­pendio delle forze armate. L’accusa: aver definito l’esercito italiano«truppe di occu­pazione nazifasciste». Non è certo un moderato il trascinatore dei No Tav, e al confronto Grillo è un inno­cuo pifferaio. Ma la Tav, ricorda lo spiffero.com, è «“la battaglia di tutte le battaglie” e allora Perino rappresenta l’alfiere ideale da esprimere in Parlamento».

Grillo ieri è tornato all’attacco del Pd,co­gliendo l’occasione del voto di oggi in Se­nato sull’arresto dell’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi. «Comunque vada­ha­scritto il comico genovese nel suo blog­sarà un successo». Il «mariuolo della se­conda Repubblica »,come chiama l’ex cu­stode della cassaforte Dl, potrebbe essere salvato dal Senato perché «meglio che tira­re a campare che tirare le cuoia: lo disse An­dreotti, lo faranno in Senato se non voglio­no rischiare l’estinzione».

Due le ipotesi possibili, secondo il lea­der del Movimento 5 Stelle. La prima: «Lu­si viene arrestato e parla, e porta prove a so­stegno, mezzo pdmenoelle (il Pd, ndr) po­trebbe essere trascinato sul banco degli imputati. Una riedizione di Tangentopoli con nuovi Forlani con la bavetta. Previsio­ne elettorale: pdmenoelle sotto il 15%, de­stinato alla fine della Lega». La seconda è che il Senato non autorizzi l’arresto: «L’opinione pubblica insorge.Il pdmeno­elle attribuisce il salvataggio ai voti ( infidi) del Pdl e della Lega». La Previsione eletto­rale: «Il pdmenoelle perde il 2/3% del con­senso.

Se voi foste il Politburo del pdmeno­elle, Bersani, D’Alema, Bindi e Letta nipo­te, con la ruota di scorta dell’inconsapevo­le Rutelli - domanda Grillo ai suoi blogger­cosa fareste? Puntereste sulla ipotesi a mi­nor rischio. E quindi il buon senso suggeri­sce il salvataggio».

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