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"Veline e dossier" Grillo ferisce il Pd con le armi del Pd

È la nemesi della sinistra: Beppe l’affonda con i suoi espedienti

"Veline e dossier" Grillo ferisce il Pd con le armi del Pd

Prima i dossier, poi le veline. Beppe Grillo deve aver letto troppe dichiarazioni di sinistra. E ora si diverte a marchiare quelli di sinistra con le loro stesse armi. L'ultima è questa storia delle veline europee di Renzi. «Quattro veline e un Gabibbo e la campagna elettorale prende il via».

Prima l'accusa al gruppo Repubblica di lavorare a un dossier contro Casaleggio. Macchina del fango, giornalismo con il grilletto puntato, uso strumentale della stampa, quarto, quinto, sesto potere. L'effetto è comico. Sono le stesse accuse con cui la sinistra liquidava le azione degli altri, segno che nella vita incontri sempre qualcuno più giacobino di te.

Allora li vedi spaesati, faticano a rispondere, non capiscono come si possa mettere in discussione la loro dignità e il loro lavoro. Balbettano. Sbandano. Qualcuno vede il mondo alla rovescia. Come? Ma noi siamo i buoni. Quelli al di sopra di ogni sospetto, quelli che anche quando ti mettono all'indice lo fanno per la maggior gloria di Dio. Quelli che non fanno mai dossier, ma inchieste. Non mettono in moto la macchina del fango, ma la macchina della verità. Assoluta. Sacrosanta. Indiscutibile. Non candidano veline, ma rispettano le quote rosa. Tutte le loro donne hanno un certificato doc: sono idonee, colte, professionali e con anni di gavetta alle spalle. E siccome qui non siamo a cinque stelle non c'è motivo di dubitarne. È sicuramente così.

Ma quando era la sinistra a fare il grillo parlante, quando sventolavano lettere scarlatte e marchi d'infamia, nessun imbarazzo? Nessun dubbio? Non è mai venuto in mente a qualcuno che si etichettava tutto per pregiudizio? Evidentemente no. I metodi di Grillo non brillano per tolleranza, ma guarda caso sono gli stessi che per anni ha usato la sinistra contro i suoi avversari. È la demonizzazione dell'altro. Ora gli altri sono loro. I cittadini a cinque stelle lo fanno senza neppure nascondersi sotto la maschera del politicamente corretto. In questo, con tutti i difetti di chi pretende di avere la verità in tasca, almeno sono più genuini. La sinistra moralista si sente come il benpensante che di nascosto va in una casa d'appuntamento. Spunterà certo prima o poi un grillino più grillino di Grillo, uno che urla più forte, uno che fa arrivare il vaffa direttamente in faccia. La razza dei predicatori non si estingue mai.

Una cosa è certa: Grillo è la nemesi della sinistra dei (finti) giusti.

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