Lo aveva irriso e insultato senza pietà dal palco di piazza del Plebiscito, a Napoli, chiudendo la campagna elettorale per le regionali campane del 2010 (il video su YouTube conta migliaia di clic). Eppure, il candidato governatore del centrosinistra Vincenzo De Luca aveva cercato un accordo elettorale sottobanco con Luigi Cesaro («Giggino 'a polpetta») allora potente coordinatore provinciale del Pdl. A raccontarlo a verbale è Giuseppe Amato jr, rampollo della dinastia di industriali della pasta finito sotto inchiesta per bancarotta. De Luca (sindaco di Salerno e viceministro incompatibile alle Infrastrutture) sapeva che la nomination di Stefano Caldoro, poi eletto, non era ben vista da una parte del centrodestra e così aveva provato il colpo di mano.
«Parlammo con Aniello, il fratello maggiore, ma dopo tre minuti decise di non chiamare Cesaro», racconta Amato jr. A distanza di qualche giorno, De Luca avrebbe «massacrato» Cesaro durante la sua infuocata requisitoria: coincidenza, o vendetta?La vendetta di De Luca
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